|
Marc Forster
007 Quantum of Solace
Azione, 110' - U.S.A, U.K.
2008
Metro-Goldwyn-Mayer, Columbia Pictures, Danjaq, Eon Productions, United Artists / Sony Pictures Releasing Italia
di
Omar Cataldi
|
|
Ventiduesimo James Bond, secondo con il volto di Daniel Craig: Quantum of Solace, ovvero “un pochino di sollievo”, è ancora un titolo fleminghiano originale, ma come sempre non aspettatevi di trovare la benché minima corrispondenza tra lo scritto e il filmato…
La novità principe è che per la prima volta in quarantasei anni, il film è un sequel diretto del precedente, proseguendo la storia proprio dal punto in cui il superbo Casino Royale l’aveva lasciata. Ovvero il nostro eroe sulle tracce degli assassini dell’amata, che si scoprirà essere un’organizzazione tentacolare, onnipresente, imbattibile.
Ma il film continua a tenere presenti anche le nuove caratteristiche del Bond del Terzo millennio, forgiate dalla produzione in cerca di aria fresca: alla squadra degli sceneggiatori fissi di 007 viene prima aggiunto il notevole Paul Haggis (Crash, Nella valle di Elah). Poi lo sconosciuto Daniel Craig come nuovo eroe, e si scatena l’inferno: il suo aspetto roccioso, da pugile polacco più che da spia inglese, viene inizialmente rifiutato. Ma esce il film ed è trionfo: ora si capisce che si trattava di un James Bond Begins. Uno 007 appena promosso, senza vodka martini, senza smoking, senza gadgets, nudo e umano contro il mondo: non sa ancora seppellire le emozioni con una battuta beffarda. I bondiani apprezzano l’ulteriore risvolto, i non bondiani si avvicinano per la prima volta al personaggio.
Oggi, due anni dopo, Quantum of Solace è un film che parte obiettivamente molto svantaggiato: deve fare i conti con l’ombra del magnifico precedente, un risultato difficile da eguagliare. E deve quindi soddisfare aspettative salite all’inverosimile… la delusione è in agguato.
Se si tengono al guinzaglio le proprie aspettative, è un film nel complesso riuscito. Tra i punti a favore citerei sicuramente il montaggio frenetico di alcune scene, davvero ai limiti della percezione umana, una cosa difficile da vedere in una serie così conservatrice, dove tutto viene sempre ripreso con chiarezza. L’occhio dello svizzero Marc Forster sorprende con due magistrali scene d’inseguimento con un incalzante montaggio alternato rispettivamente agli intensi momenti del Palio di Siena e ad una grandiosa messa in scena austriaca della Tosca di Puccini. Due piccole perle visive che allontanano d’improvviso da una routine di quarant’anni. A sfavore ricorderei tuttavia, a proposito di routine, la ripetitività e una certa ridondanza invece presente in molte altre scene d’azione, che non solo non aggiungono nulla di nuovo, ma che restano inferiori a quelle del più giovane e apprezzato concorrente Jason Bourne, per dirne uno.
Dopo aver visionato ormai due film del ciclo Craig, una riflessione sul futuro può cominciare a prendere corpo nella nostra mente: come intende proseguire la saga? Vuole continuare a mostrarci in eterno questo nuovo Bond umano, fragile e sempre sporco di sangue, o si arriverà al fatidico momento della sua trasformazione nel bel damerino beffardo e marpione dei tempi andati? In Quantum of Solace c’è già qualche indizio di questa trasformazione, ma vedremo quanto i produttori vorranno tirarla per le lunghe.
Articolo del
01/12/2008 -
©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|