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Scott Derrickson
NATALE, FACCIAMOCI DEL MALE - Ultimatum alla Terra
Fantascienza, 103' - U.S.A.
2008
Earth Canada Productions, Twentieth Century-Fox Film Corporation / 20th Century Fox
di
Gabriele Toresani
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Klaatu è un alieno inviato sulla Terra per cercare di salvarla dai disastri ecologici provocati dall’uomo. Per farlo deve decidere se la razza umana è meritevole di sopravvivere oppure di essere sterminata per permettere alla Terra di rigenerarsi. Nella sua permanenza incontrerà la scienziata Helen Benson e suo figlio Jacob, che cercheranno di impedire l’estinzione della loro specie.
Il film è il remake dell’omonima pellicola del 1951 diretta da Robert Wise, uno dei primi esempi di fantascienza dove gli alieni venivano presentati in maniera positiva e non come invasori affamati di morte e distruzione. Ma, a differenza del predecessore, difficilmente questo Ultimatum alla Terra entrerà nella storia del cinema.
Infatti la pellicola, diretta da Scott Derrickson (già autore del non esaltante L’esorcismo di Emily Rose) presenta parecchi problemi. Il più evidente è di scrittura: troppo sbilanciata, con un inizio interminabile, si conclude in maniera affrettata, facendo intuire che lo sceneggiatore David Scarpa abbia dovuto lavorare di fretta. Difetto che si potrebbe dimenticare se il film presentasse delle scene emozionanti e degli effetti speciali degni di nota. Ma Ultimatum alla Terra fallisce anche su questi versanti. A parte una fotografia notevole (una delle poche cose convincenti), il remake presenta degli orribili effetti digitali (in primis il robot) e ci si domanda dove siano stati spesi gli oltre 100 milioni di dollari di budget.
Interpretazioni standard: Keanu Reeves si conferma uno degli attori più inespressivi della storia, mentre fa sempre piacere vedere Jennifer Connelly, nonostante neanche lei brilli particolarmente. E il figlio di Will Smith, Jaden (dopo l’ottima performance in Alla ricerca della felicità), qui si rivela parecchio odioso.
Ma la cosa che lascia più perplessi è il messaggio. Se la storia di un alieno conquistato dalla razza umana poteva funzionare negli anni ‘50, gira un po’ meno bene nel 2008. O meglio, potrebbe funzionare se il film avesse alle fondamenta una sceneggiatura solida e un regista con una forte personalità. Cosa che Ultimatum alla Terra 2008 non può davvero dire di avere.
Articolo del
29/12/2008 -
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