|
Essere l’ideatore di una congiura contro il Fuhrer Adolf Hitler non significa non essere Nazionalsocialista. Il resto è storia (o quasi).
Il Colonnello von Stauffenberg (Tom Cruise) alla luce dell’imminente capitolazione della Germania e dell’avanzata degli Alleati, è convinto degli errori sia strategici che ideologici del Fuhrer (dalla Guerra al cieco genocidio degli Ebrei). Tornato dalla campagna in Tunisia, in cui perde un occhio e una mano, viene reclutato dai congiurati che tramano all’interno dello stesso Stato Maggiore del Reich per destituire Hitler. Militare esperto, convinto assertore di idee nazionaliste, fine stratega, arriva a pianificare un vero e proprio colpo di stato che prevede innanzitutto l’uccisione di Hitler, quindi l’annientamento delle SS e della Gestapo. Per colpire così profondamente lo Stato si serve dello Stato stesso, manipolando un piano segretissimo di cui solo le più alte cariche militari e politiche sono a conoscenza: l’Operazione Valchiria (Operation Walküre), che prevede che nel caso in cui le SS tentassero di prendere il potere, una “riserva” (soldati appositamente scelti e pronti ad agire rapidamente) interverrebbe per bloccare l’azione. Corrotte e/o convinte le pedine utili a questo scopo, l’unica difficoltà si rivela quella di uccidere il primo cancelliere. Molti tentativi di attentare alla vita del Fuhrer sono storicamente accertati, ma tutti mestamente falliti (da qui la roboante retorica del Fuhrer che lo voleva messo a capo della Germania dalla Divina Provvidenza in persona!). Quello messo in atto dal Colonnello von Stauffenberg fu l’ultimo. Fu importante perché anche se per poche ore la notizia errata della morte di Hitler circolò in tutta la Germania, il suo potere assoluto sovvertito, miglia di SS arrestate e molti distretti militari di Berlino alleati con i congiurati. Questi furono processati e nel giro di pochi mesi giustiziati. Il Colonnello von Stauffenberg fucilato subito dopo l’arresto senza processo. Tutto ciò avveniva nel luglio 1944, quando la fine per la Germania era vicina.
Si può tirare un sospiro di sollievo dopo i primi minuti di proiezione quando è palese che il Colonnello von Stauffenberg non è lo “Schinlder” della situazione e che il suo accanimento contro Hitler non è dato da una spinta filantropica, ma piuttosto nazionalista più di Hitler stesso, che col tempo si era rivelato più un cieco accentratore che non un patriota.
Tom Cruise (che oltre ad essere l’attore assolutamente protagonista del film ne è uno dei produttori) senza un occhio e col moncherino non dispiace e tutto sommato il film risulta sufficientemente sfrondato da eccessi di retorica in cui rischiava di scadere. Sorvolando velocemente sui processi ai congiurati rimasti in vita, l’intento del film è chiaramente un altro: cogliere l’animo che spingeva questi uomini a compiere il sacrificio estremo per l’amata patria a costo di mettere a repentaglio non solo la propria vita, ma anche quella delle famiglie. E, come se non fosse sufficientemente chiaro sin dall’inizio, Bryan Singer pone didascalicamente l’attenzione sul “Non erano tutti come lui”.
La chiave del film può essere vista nel saluto nazista “Heil Hitler” del Colonnello von Stauffenberg, obbligato da un superiore, ostentando con forzato orgoglio, ma con evidente rabbia la mano destra orribilmente mozzata, dettaglio che la macchina da presa non si fa sfuggire, ma che anzi si compiace nel riprendere da tutti i punti di vista.
Articolo del
18/02/2009 -
©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|