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Francesca Archibugi
Questione di cuore
Drammatico, 104’ - Italia
2009
Cattleya / 01 Distribution
di
Beatrice De Sanctis
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De panza e de sostanza, per dirla alla romana e omaggiare la città che ospita e arricchisce di folclore le scene del film. La Roma bene di Trastevere si intreccia con quella popolare del Pigneto; una dicotomia ben espressa dai due protagonisti, Alberto e Angelo, l’intellettuale e l’artigiano, il primo uno sceneggiatore trasferitosi dal nord Italia, l’altro un carrozziere specializzato in auto d’epoca, che per le loro differenze e il loro buon cuore si amalgamano perfettamente. I due si conoscono in ospedale dove vengono ricoverati in seguito ad un arresto cardiaco, elemento attorno al quale ruota lo svolgersi degli eventi. Il dramma fin da subito si insinua nelle pieghe di un film per molti aspetti divertente.
Le eccellenti interpretazioni di Antonio Albanese e Kim Rossi Stuart, ormai due certezze del cinema italiano, hanno il pregio di essere misurate ma incisive. Accanto a loro la presenza di Francesca Inaudi e Micaela Ramazzotti. Pur coprendo il ruolo di un personaggio secondario riesce ad emergere soprattutto la seconda, che rivedremo con Rossi Stuart in La prima cosa bella di Paolo Virzì. Proprio il regista attuale compagno dell’attrice, compare in Questione di Cuore assieme a illustri colleghi attori quali Stefania Sandrelli, Daniele Lucchetti e Paolo Sorrentino. E se Paolo Villaggio interpreta un avvocato, Carlo Verdone, nel ruolo di se stesso, regala una gag gradita agli spettatori. Tuttavia la massiccia presenza di nomi importanti stona col tono familiare e racchiuso del film: l’ennesima uscita dal cilindro di Ascanio Celestini finisce per stancare.
Doveroso ricordare che gli attori poggiano su ottime basi siccome, oltre a disporre di una oculata direzione di regia, si avvalgono di una sceneggiatura, scritta dalla stessa Francesca Archibugi, che pare il fiore all’occhiello del film. Il romanzo di Umberto Contarello ha inoltre posto le basi per lo sviluppo di una pellicola meta-cinematografica. Antonio Albanese veste infatti i panni di uno sceneggiatore famoso che deve fare i conti col blocco dello scrittore ma che lentamente svela al pubblico alcuni segreti del mestiere. Ad ogni modo la trama si concentra sulle tematiche dell’amicizia maschile e della riflessione sulla morte. Interessante come però la messa in scena intima non risulti patetica ma piuttosto delicata. L’uso esasperato del piano ravvicinato non disturba, e stimolante appare il fuori fuoco come dinamico elemento registico, specie nei dialoghi. Gli eventi scorrono lineari pur non disdegnando scarti temporali e si avvalgono dei giochi ad incastro tra i personaggi. Imperdibile quella frazione di secondi dove Albanese è protagonista di un amplesso; risulta sostanzialmente inspiegabile come lui riesca a dirottare su di sé una certa carica erotica che l’affascinante Kim non evoca, talmente entrato nella parte di chi sente la malattia in corpo.
Nella sua semplicità Questione di cuore svela l’ambiguità del titolo e ci regala uno spaccato di realtà racchiuso in una storia fuori dal normale.
VOTO: 3,5/5
Articolo del
25/04/2009 -
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