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Richard Curtis
I Love Radio Rock (The Boat That Rocked)
Commedia, 129’– UK
2009
Produzione: Working Title Films, Medienproduktion Prometheus Filmgesellschaft, Portobello Studios, Tightrope Pictures; Distribuzione: Universal Pictures International Italy
di
Eleonora D'Aguanno
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I Love Radio Rock non è la prima pellicola sulle radio indipendenti che tra la fine degli anni sessanta e i primi anni settanta impazzarono nell’etere e infransero l’oligarchia delle grandi emittenti ufficiali. Eppure questo film oltre ad avere una straordinaria colonna sonora e degli interpreti brillanti, riesce a rendere con ironia un’istituzione come quella inglese bigotta e restrittiva. Eppure, ciononostante, il rock’n’roll impazzava ovunque e la sua onda si sarebbe negli anni a venire rivelata inarrestabile. Quegli anni furono i più prolifici o certamente una grande incubatrice per le generazioni musicali future. L’atmosfera che si respira a bordo della nave riesce perfettamente a tratteggiarne le linee fondamentali, le maggiori caratteristiche ed elementi sui quali sembra proprio prevalere la componente sessuale.
Radio Rock è una cosiddetta pirata, una delle tante nel 1966, ma sicuramente la più grande, la più famosa, la più ascoltata, la più amata dagli Inglesi, che fa più ascolti della stessa BBC. La vita per gli speaker della radio, che trasmette da una barca ancorata nel Mar del Nord, scorre ilare, goliardica e libera. Il personaggio che ci guida attraverso quest’esperienza visiva e auditiva è Carl (Tom Sturridge) un giovane espulso dalla scuola e che la madre (Emma Thompson), ex moglie di Quentin (Bill Nighy), il mecenate che amministra la radio, decide di “spedire” sulla nave per redimersi. Carl si imbatte così in esperienze e abitudini obsolete ma eccitanti e viene “introdotto” al sesso, non senza difficoltà. Non mancano poi le sfide tra i due speaker che si contendono il trono: il Duca (Philip Seymour Hoffman) e DJ Gavin (Rhys Ifans), non a suon di voce e musica, bensì attraverso una sfida di coraggio virile. Parallelamente sulla terra ferma Kenneth Branagh interpreta il Ministro Dormandy, rigido e puritano, quasi la caricatura di se stesso con i suoi atteggiamenti ingessati e oltranzisti, incaricato di far chiudere con qualsiasi mezzo tutte le radio pirata a partire da Radio Rock.
Richard Curtis esprime il grande amore per la musica misto a una forte nostalgia in una fantastica scena subacquea in cui durante il naufragio Wee Small Hours Bob (Ralph Brown), lo speaker notturno, il più “fattone”, silenzioso e mistico, tenta di recuperare i suoi vinili più preziosi, mettendo a repentaglio la sua vita. Nonostante il superbo cast, la colonna sonora diventa protagonista indiscusso di I love Radio Rock. Tra i colpi di scena e i lazzi alcune chicche imperdibili: la voce di un giovanissimo ma già promettente Mick Jagger, la allora sulla cresta dell’onda You Don’t Have To Say You Love Me di Dusty Springfield. E ancora i The Who con My Generation, i Cream, Jimy Hendrix e Let’s Dance di David Bowie.
VOTO: 4/5
Articolo del
17/06/2009 -
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