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Madonna
Sacro e Profano (Filth And Wisdom)
Commedia, 81' - U.S.A.
2008
Semtex Film, His; Sacher Distribuzione
di
Beatrice De Sanctis
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Tradurre il titolo originale Filth And Wisdom alla lettera non conferirebbe l’impatto accattivante che invece i termini Sacro e Profano determinano. La contrapposizione della sporcizia “interiore” alla saggezza vuole comunque ammettere che la pellicola ruota attorno ad una bilancia che alterna Inferno a Paradiso. Il suo perno è il portentoso Eugene Hutz, fattosi notare come attore in Ogni cosa è illuminata ma acclamato come leader del gruppo gypsy-punk dei Gogol Bordello. La musica che la band concede all’esperimento di Madonna in veste di regista (ma anche sceneggiatrice e produttrice esecutiva) crea quello spessore qualitativo che la storia in sé quasi vanifica.
Ci troviamo di fronte ad una commedia stravagante che si riempie di danza e stilemi da videoclip, portando alla luce particolari personaggi di una Londra caotica. Eugene Hutz interpreta A.K., musicista che soddisfa le fantasie di clienti sadomaso per finanziare il suo gruppo musicale; Holly Weston incarna una ballerina classica che trova lavoro come spogliarellista; Juliette (Wicky McClure) è farmacista ma spera di andare in Africa come volontaria. Interessante la figura del suo capo, Sardeep, molto simile al proprietario del Jet Market della serie animata I Simpson. Richard E. Grant interpreta appassionatamente il professor Flynn, uno scrittore che, diventato cieco, smette di scrivere e si rinchiude in se stesso. Tutti i personaggi sono pervasi di paure e fantasmi del passato. A.K., voce narrante, è assediato dal ricordo della severità paterna e tenta di esorcizzarla in parte con la “violenza” che esercita sui suoi clienti; Juliette invece usa le pillole rubate in farmacia per superare gli abusi subiti dal padre che la presenza intermittente della sorella evoca. Ognuno con dei sogni o speranze e desideri celati che convogliano in amori non ricambiati.
Ma la sostanza è minima e la bravura degli attori ne viene sommersa: gli stessi dialoghi hanno la pretesa di essere profondi ma scadono spesso in banalità. Carente di finezza la pellicola non approfondisce nessuno spunto ma lancia molteplici input che si amalgamano visivamente in un voluto caos. Le riprese allucinate (ma pur sempre laccate) e il montaggio oculato rendono il film sicuramente eccentrico e al limite dell’irriverenza, come il suo stesso protagonista appare. La colonna sonora trascinante è quasi tutta merito della band di Hutz tranne per la citazione che Madonna fa di se stessa, smorzando nel night club di Holly la sua Erotica per fare posto al primo successo della pop star sua erede, Britney Spears. A proposito di citazioni, inevitabile non notare le labbra rosse della copertina che ricordano quelle di Patricia Quinn ad apertura dello storico musical The Rocky Horror Picture Show, simbolo di trasgressione e travestitismo.
Tuttavia sarebbe stato di gran lunga preferibile assistere ad un entusiasmante concerto dei Gogol Bordello che ad un annacquato riflesso del loro successo.
VOTO: 2/5
Articolo del
23/06/2009 -
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