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Michael Bay
Transformers – La vendetta del Caduto
Azione, Fantascienza, 147’ - U.S.A.
2009
Di Bonaventura Pictures, Dreamworks SKG, Hasbro, Paramount Pictures / UIP
di
Omar Cataldi
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Sono passati due anni: nonostante il loro leader, Megatron, sia stato ucciso, i malvagi robottoni Decepticons continuano a tormentare la Terra; a difendere in segreto quest’ultima, squadre congiunte di Autobots, i robot-automobili dalla parte del Bene, e squadre militari umane specializzate nella caccia a questi colossi. Stavolta i malvagi seminano caos agli ordini del misterioso robot millenario The Fallen (sic!), e cercano di attivare un congegno per distruggere il nostro pianeta e restituire piena potenza al loro capo.
Michael Bay è uno dei re indiscussi del cinema-giocattolo hollywoodiano: tutti i suoi film sono enormi balocchi pensati esclusivamente per divertire adolescenti californiani dalle ridotte capacità craniche che desiderano esplosioni e sparatorie di proporzioni ciclopiche. Quindi non poteva essere che lui a dirigere un film ispirato ad una linea di robotici giocattoli degli anni ’80 che quasi ogni bambino del pianeta ha tenuto in mano nell’ultimo quarto di secolo… I due film dei Transformers non assolvono ad altro che alla loro funzione di amplificazione e surrogato del gioco infantile con i robot che tantissimi di noi (maschi) hanno sperimentato anni fa.
Se si pensa a questo mentre si guarda un film dalla trama scarna e pretestuosa, in cui le scazzottate metalliche la fanno da padrone, si può dire che l’obiettivo del regista sia riuscito. I prodigi del computer nel campo degli effetti speciali sono una realtà ampiamente acquisita, e non c’è impresa che non possano realizzare. Fortunatamente il regista e gli sceneggiatori (gli stessi dell’ottimo Star Trek) si sono anche fermati a pensare che senza degli accattivanti personaggi umani i film sarebbero stati un ammasso di ferraglia ambulante senza scopo. Il vero protagonista è Sam, il ragazzo sub-ordinario che si ritrova coinvolto in battaglie interstellari: un topos delle avventure degli ultimi 30 anni che funziona ancora bene se affidato all’ottimo Shia LaBeouf, pupillo spielberghiano di formazione comica di cui ci sentiamo di tessere le meritate lodi; non è una bestemmia definirlo, mutatis mutandis, un novello e postmoderno Harrison Ford. E’ lui il solido perno di una saga che altrimenti si disfarrebbe come i pixel di un canale digitale dalla cattiva ricezione…
Al fianco dell’eroe, come nel film precedente, un notevole cast di comprimari: la a-a-abbronzatissima fidanzata di Sam, la “next big thing in Hollywood” Megan Fox, che illumina la scena con i suoi due fanali blu; una squadra di formidabili caratteristi come i genitori di Sam, Leo, il suo compagno di stanza al college (ambientate proprio al college alcune delle scene più spassose) e il ritorno dello squinternato ex-agente speciale John Turturro. I personaggi robotici non sono da meno, stavolta i bravi caratteristi (!) sono anche tra loro: il minuscolo Decepticon che tenta di derubare la bella co-protagonista e ne diviene poi fervente ammiratore, e l’anziano aereo-robot, ex malvagio passato al Bene (personaggio particolarmente riuscito) che aiuterà Sam e i suoi nella vittoria finale.
E a proposito di robot, un’ultima riflessione: la cine-saga dei Transformers, ormai data per acquisita nell’immaginario mondiale, ha portato sul grande schermo da due anni a questa parte quell’ultima frontiera che mancava di essere infranta… la rappresentazione di robot giganti. Quei robot che hanno popolato centinaia di cartoni animati, e che sembrava impensabile materializzare in vere e proprie luccicanti lamiere tra attori in carne ed ossa, sono arrivati fra noi. L’occhio umano dei contemporanei, bombardato e quasi anestetizzato da ogni parte da immagini di ogni tipo, ha archiviato con sorprendere rapidità questa novità visiva... questo aprirebbe un oceano di inquietanti riflessioni sulla coscienza dell’umanità postmoderna...
VOTO: 2,5/5
Articolo del
03/07/2009 -
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