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Un altro film gangsta barra The Shield, barra sbirri duri e fascinosamente tediati dal marcio nelle strade: solo perché somiglia ad altri film recenti, come Street Kings, non significa che sia un brutto film. Certo, non si tratta di materiale da Academy, la presenza di 50 Cent nel ruolo di protagonista fa storcere un po’ il naso, ma Val Kilmer è convincente come non mai e l’accento della profonda Louisiana affascina. Streets Of Blood ha una distribuzione a dir poco ambigua anche se il cast è rispettabile, oltre a Kilmer e 50 Cent vediamo Sharon Stone e altri volti noti di film e telefilm di genere; ormai noi amanti del cinema ci siamo abituati alle policy delle grandi distribuzioni e spizzichiamo bocconi di Dvd di importazione, soffiate e speranze di uscita, fosse solo per rivedere l’attore che ci ha fatto sognare in Top Gun, qui in ottima forma non fisica, ma si fa per dire, rimane sempre il bel biondone duro di una volta).
Per quanto riguarda il film in sé c’è poco da dire, “cops & bad guys”, una New Orleans del post Katrina che combatte i saccheggiatori ed il crimine organizzato tra una sparatoria e l’altra. La regia è buona, con tinte forti ed assolutamente non statiche, come già detto ricorda lo stile di The Shield, che sembra esser diventato una pietra miliare ed esempio quasi sacro da seguire per attirare chi vuole girare un film di poliziotti di ghiaccio con la pistola in mano, ma con una coscienza, eccetera eccetera. È un film d’intrattenimento, si guarda una volta, qualcuna in più caso mai in lingua originale per apprezzare la buona performance sugli accenti creoli... ma questo supponendo che lo spettatore vada in brodo di giuggiole per ogni singola sfaccettatura della magnifica Nuova Orleans. Anche perché qui ci si può vantare di un pregio vagamente latitante ad Hollywood: Streets Of Blood è stato girato per intero in Louisiana, Shreveport, paesaggi e sangue del sud sullo schermo senza sfociare in tristi tentativi di ammaliare con belle donne sudate e sangue di gallina (già visto e bastava così).
Val Kilmer merita un dieci, anche solo per il comeback.
VOTO: 3/5.
Articolo del
27/07/2009 -
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