La Giuria veneziana presieduta da Ang Lee e composta da Bodrov, Sandrine Bonnaire, Liliana Cavani, Joe Dante, Anurag Kashyap, Sergey Vladimirovic e il cantautore Luciano Ligabue ha deciso di assegnare il leone d’oro a Lebanon di Samuel Maoz. Finanziato dall’Israeli Film Found, Lebanon è, insieme a Valzer con Bashir, il segno di una nuova sensibilità del cinema israeliano verso una particolare fase della storia del Paese, ben interpretata da registi nati in prima linea dal sangue dei paesi dei cedri. Il leone d’argento per la migliore regia è andato al film Women Whitout Men di Shirin Neshat. La visual artist iraniano-americana debutta sul grande schermo con un adattamento del romanzo Donne senza uomini della connazionale scrittrice Shahrnush Parsipur. Mescolando magia, tragedia, storia, e politica mette in scena i forti colori locali lontani da ogni clichè e stereotipo da cartolina cult. Dietro alla macchina da presa riesce a fondere magistralmente punte di surrealismo e visionarietà a momenti di crudo realismo, riuscendo a coniugare intimismo e passione storico- politica. Il premio speciale alla giuria è stato assegnato a Soul Kitchen di Fatih Akin, la coppa volpi per la miglior interpretazione femminile è andata a Kseniya Rappoport interprete del film La doppia Ora di Giuseppe Capotondi. Il premio Mastroianni per il giovane attore o attrice emergente è andato a Jasmine Trinca per il Grande Sogno di Michele Placido. Mr Noobody di Sylvie Olivè riceve il premio per la miglior scenografia, mentre quello per la sceneggiatura è stato assegnato al bellissimo Life During Wart-Time di Todd Solondz. La giuria premio opera prima composta da Haile Gerima (Presidente), Ramin Bahrani, Gianni di Gregorio, Antoine Fuqua e Sam Taylor- Wood ha deciso di assegnare il Leone del FUTURO a Engkwentro di Pepe Diokno. Il premio Orizzonti è stato assegnato al già premiato Engkwentro e a 1428 di Du Haibin. In sintesi questa 66. Mostra è stata a tutti gli effetti una kermesse all’insegna dei grandi eventi e sorprese. Il grande Werner Herozg presente al Lido in concorso con Bad Lieutenant: Port of call New Orleans, ha presentato anche come primo grande film a sorpresa della mostra (sempre in concorso) il suo attesissimo film prodotto con David Lynch My son, my son, what have you done?
La giornata di domenica 6 settembre è stata dedicata interamente alla Disney Pixar. George Lucas ha consegnato il premio alla carriera a John Lassater; durante la cerimonia è stato celebrato lo straordinario lavoro compiuto dalla Pixar nel campo dell’animazione a seguire l’ anteprima di Up in 2-D. Bene anche Capitalism: A love story di Micheal Moore, un viaggio attraverso la crisi economica americana e globale durante il passaggio dal governo Bush a quello di Obama. E’stato presentato anche in anteprima mondiale South of Border di Oliver Stone, un documentario in cui Stone racconta le trasformazioni del continente americano e dei suoi leader . In sala festa grande per la proiezione del film per la presenza del presidente venezuelano Hugo Chavez e del regista. Altro grande protagonista della mostra è stato George Romero con il suo Survival of the dead. Romero torna per la sesta volta sul tema dei morti viventi. Cineasta fra i più politici di sempre è stato forse uno dei registi che attraverso il topos classico del genere horror, ha saputo descrivere l’evolversi e lo sgretolarsi della cultura e dei valori della società moderna. Questo tra tutti i suoi film sarà quello che farà più di discutere, e che dividerà la critica per il forte messaggio politico e forse anche per la troppa fisicità mostrata. È stato presentato fuori concorso anche Rec 2 e Jo Dante ha ricevuto il Premio Personal 3-D per il miglior film 3-D stereoscopico dell’anno con il suo The Hole che spero vedremo presto nelle nostre sale.
Articolo del
14/09/2009 -
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