|
Quando lo sguardo si alza verso il cielo si può sempre più spesso notare un aereo passare tra le nuvole. Se fossimo negli Stati Uniti non sarebbe illogico pensare che su uno di questi aerei possa trovarsi Ryan Bingham, il protagonista dell’ultimo film di Jason Reitman. Ryan (George Clooney) è pagato dalla sua azienda per licenziare il personale di grandi compagnie, così da essere costretto a spostarsi abitualmente da una città all’altra degli Usa. Tra aerei, alberghi di lusso e macchine a noleggio Ryan non riesce ad instaurare veri legami interpersonali, di cui non crede di avere bisogno. Vive inoltre nel paradosso di accumulare punti-miglia volando, con il solo scopo di raggiungere la leggendaria cifra di dieci milioni di miglia, mentre la sorella, per la quale è quasi diventato un estraneo, non riesce neanche a permettersi il viaggio per la luna di miele. Ma quando i suoi spostamenti sono messi a rischio da un sistema di videoconferenze, incontra due donne che gli faranno volere di più dalla vita.
Il giovane cineasta Jason Reitman, figlio d’arte, torna al Festival Internazionale del Film di Roma dopo aver lo scorso anno consacrato il talento di Ellen Page con Juno. Nato come pura commedia, Up In The Air è cresciuto con la crisi economica in atto e ha unito l’amara realtà al mellifluo sapore della storia di un uomo che pare aver trovato la sua strada. Dall’amalgama di apparenza ed emozioni prende forma una commedia ironica e sentimentale, non profondamente entusiasmante ma immersa totalmente nel presente. La regia di Reitman è pulita e lineare, fredda ed empatica quando documenta la crisi che miete posti di lavoro, più disinvolta nel seguire la vita di un uomo cinico il cui lavoro può essere stravolto dalle nuove tecnologie. Una lotta tra uomini in cui tutti ne escono sconfitti. Natalie (Anna Kendrick), la giovane assistente di Ryan, viene scaricata dal fidanzato tramite un SMS, mentre Alex (Vera Farmiga), costretta anch’essa a viaggiare per lavoro, chatta con Ryan stuzzicandolo: un ritratto netto della nostra società dipendente dai supporti elettronici che sta perdendo il vero senso dei rapporti umani. La giovane laureata ambiziosa e la procace donna in carriera esaltano inoltre la forza delle donne pur nella loro necessità di risposte e approdi sicuri, specie in ambito sentimentale.
Un meritato applauso va alla sceneggiatura tratta dal soggetto di Walter Kirn dello stesso Jason Reitman e Sheldon Turner. Il tono costante del film mette in evidenza i dialoghi spiritosi e brillanti che esaltano le qualità degli attori. George Clooney, scelto per il suo notevole charme, ammalia gli spettatori e pare vestire perfettamente i panni del suo personaggio, forse il più triste mai interpretato. Up In The Air è un film in cui l’aeroporto, il non luogo per eccellenza, diventa per un uomo più familiare della sua stessa casa; un film dove la solitudine regna sovrana ed attende un co-pilota per essere detronizzata.
VOTO: 3,5/5
Articolo del
22/10/2009 -
©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|