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Mark Neveldine - Brian Taylor
ANTEPRIMA: Game - Gioca o muori (Gamer)
Azione, Fantascienza, 95' - U.S.A.
2009
Lakeshore Entertaniment, Lionsgate
di
Elisabetta Lanzillotti
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In un prossimo futuro non specificato il gioco di ruolo virtuale e i videogames hanno raggiunto il più estremo limite umano possibile: dalla proprie case è possibile controllare persone vere, non più avatar ma uomini e donne in carne ed ossa. La tecnologia di Ken Castle, la faccia pulita e disturbante di Michael C. Hall (Dexter), ha reso possibile il controllo delle persone attraverso la nanotecnologia, impianti che si legano alle cellule celebrali umane e si sostituiscono alla volontà di movimento. Ma non quella di pensiero, non ai sentimenti.
In realtà Gamer, nonostante la cruda descrizione che lo potrebbe far apparire come un triste film futuristico pieno di cliché di bassa lega, è una produzione ambiziosa che combina la tecnologia cinematografica di ottimi effetti ottici buoni per superare il mito di Matrix con una storia di prim’ordine. Si tratta della storia di Kable (Gerard Butler), un detenuto nel braccio della morte, una marionetta del videogioco Slayers, un wargame in cui si combatte sul serio; Kable non è il suo nome ed il gioco non è la sua vita, lui è Tillman e ha i suoi pensieri ed i suoi ricordi, che porteranno avanti la storia tra hackers ed il classico tentativo di dominare il mondo, tra battaglie e una famiglia dalla quale vuole tornare.
Gamer ha altissimo potenziale e qualità nei reparti degli effetti speciali e dell’approccio visuale della regia, entrambi creano un disegno non banale, nuovo, personale anche per lo spettatore che sovente si trova in prima persona sia nel gioco che nell’azione del mondo reale. Rimane qualche dubbio sull’originalità della storia, specialmente considerati tutti gli altri film che postulano futuri in cui i computer avranno preso il controllo della mente umana, le tematiche della coscienza e del libero arbitrio, di dove stiamo portando il nostro voyeurismo innato e gli eccessi della cruda realtà trasposta sugli schermi di tutto il mondo. Il tema dell’avatar sembra essere molto di moda in questi mesi; Gamer appare sugli schermi poche settimane dopo il mediocre Surrogates, che descrive un mondo in cui quasi tutta la popolazione mondiale vive attraverso un surrogato robotico che interagisce nel mondo reale mentre la persona rimane distesa su un lettino termico dietro porte chiuse.
Se si dovesse dare un voto generale al film sarebbe più che altro la media tra l’incredibile impatto visivo e la presenza scenica degli attori, un dieci e lode, e la solita storia semi-apocalittica e profetica sul futuro dell’umanità e la corruzione dello spirito, un triste 5 e mezzo ad essere abbondanti e solo perché tirando le somme ci sono alcuni spunti di umorismo, dialoghi ben riusciti e non eccessivamente catastrofici ed una recitazione che alla perfezione evita di essere banale. Non è uno dei film del millennio, ma è assolutamente da vedere, non è troppo banale nel racconto nonostante i temi triti ed è, soprattutto, un’esperienza eccezionale per l’occhio dello spettatore che rimane catturato dai colori decisi e dalla fotografia impeccabile ed originale.
VOTO: 3/5
Articolo del
18/11/2009 -
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