|
BENVENUTO SU EXTRA! MUSIC MAGAZINE - La prima rivista musicale on line, articoli, recensioni, programmazione, musicale, eventi, rock, jazz, musica live
|
|
|
|
|
|
Duncan Jones
Moon
Fantascienza, drammatico, durata 97' - Regno Unito
2009
Sony Pictures
di
Alberto Boldini
|
|
Sam Bell è un impiegato delle Lunar Industries, inviato sulla luna per l’estrazione dell’Elio 3; sulla Terra lo attende la moglie incinta. Poche settimane prima di completare il lavoro, però, Sam inizia ad avere delle bizzarre allucinazioni, preambolo di inquietanti rivelazioni sulla vera natura della sua missione. E forse di Sam stesso.
Diretto dall’esordiente Duncan Jones (che è il figlio di David Bowie!, n.d.r.), e basato su un suo soggetto brillantemente sceneggiato da Nathan Parker, arriva finalmente in Italia uno dei prodotti di punta dello scorso Sundance Film Festival. In effetti una delle maggiori attrattive di Moon sta, a discapito delle apparenze, nel suo orgoglioso status di film indipendente; costato solamente 5 milioni di dollari, nel giro di sei mesi è riuscito a trovare una distribuzione in quasi tutti i più importanti mercati cinematografici del globo. Risulta stupefacente, a fronte di un budget talmente ridotto, la ricostruzione in studio della location (interni e esterni) lunare, che evita intelligentemente indesiderati eccessi digitali.
Ma proprio sul già citato lavoro di scrittura di Nathan Parker si basa forse il positivo passa-parola del quale il film ha goduto; questo forse per un’originale e temperata struttura della sceneggiatura, con colpi di scena intelligentemente disseminati lungo l’intera durata della pellicola, tanto che la trama precedentemente esposta si rivelerà appannaggio esclusivo dei primi 20/25 minuti. Tutto ciò senza dimenticare il pregevole lavoro di (ri)assemblaggio, da parte di Jones, di archetipici fantascientifico-cinematografici piuttosto noti, da Atmosfera Zero all’onnipresente 2001: Odissea nello spazio. Questo perché, se GERTY è palesemente il docile nipote del ben più inquietante HAL 9000, bisogna ulteriormente specificare che l’umile ricerca del protagonista dista anni luce dall’epica cosmica di stampo kubrickiano. Il regista preferisce costruire l’ambientazione spaziale attorno al corpo dell’ottimo Sam Rockwell come solido pretesto per isolarlo e valorizzarne fino all’estremo (vedrete) una performance che ruota attorno alla sua disperata solitudine.
Spiace non poter dire di più sulle mille risorse (e sorprese) di una pellicola che rappresenta una valida alternativa alla solita girandola di spazzatura natalizia. Ma il punto di forza di Moon sta proprio nella capacità di travolgere precocemente lo spettatore, a patto di trovarlo adeguatamente inconsapevole e mal informato. Dategli una possibilità.
VOTO: 3,5/5
Articolo del
11/12/2009 -
©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|
|
|
|
|
|
|
|
|
©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|