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Joel & Ethan Coen
A Serious Man
Commedia, durata: 105' - U.S.A., Gran Bretagna, Francia
2009
Medusa
di
Beatrice De Sanctis
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L’assurdo sconvolge il quotidiano, come una serie di eventi inspiegabili minano la tranquilla e apatica vita del professor Larry Gopnik. Un breve prologo in yiddish antico ambientato in un villaggio di ebrei polacchi dell’Ottocento catapulta lo spettatore in una storia inventata ma inserita nella realtà ebraica dell’infanzia dei registi Joel e Ethan Coen.
Attorno a Larry Gopnik (il talentuoso attore di nicchia Michael Stuhlbarg) ruota un ironico e cinico microcosmo fatto di poca vera comunicazione e di molte fissazioni e luoghi comuni. Il declino dell’uomo prende avvio dalla decisione della moglie di lasciarlo per il “serio” amico di famiglia Sy Ableman (Fred Melamed). Il figlio va svogliatamente a scuola di yiddish, la figlia gli ruba i soldi dal portafogli per una futura rinoplastica e il fratello, che vive sul divano di casa sua, si mette nei guai con la legge. Come se non bastasse rischia di non ricevere la promozione e subisce il ricatto di uno studente coreano. Ma non preoccupatevi, questo è solo l’inizio. Privato delle sue sicurezze, Larry spera di trovare la via per diventare un “uomo serio” grazie all’aiuto di tre diversi rabbini.
Surreali in questo film non sono solo le situazioni, ma i comportamenti dei singoli personaggi. A partire dai familiari di Larry il cerchio si allarga ai vicini di casa, ai legali, al collega o allo studente coreano in cerca di un bel voto in fisica. Larry non agisce ma è guidato dagli eventi. Insieme al protagonista lo stesso film pare seguire un andamento monotono, sferzato solo da brevi frammenti di sguardi allucinati dalle droghe leggere. I fratelli Coen, ormai abili nel loro mestiere, sanno come amalgamare gli elementi per creare quello straniamento che allo stesso tempo turba e affascina lo spettatore. E avendo scritto la sceneggiatura, oltre che essersi occupati di regia e montaggio, possono definire il film una loro creazione a tutto tondo. Conoscendo il loro stile è inutile dunque rodersi il fegato per cercare di capire le dinamiche della storia: bisogna godere dei momenti. Oltretutto fin dalla storiella autonoma che precede il film vero e proprio viene introdotto un forte elemento oscuro che diventa presagio di quei timori su cui si costruisce la vita di Larry. Si protrae un affresco irriverente ma non beffardo della cultura ebraica, stemperata da molti dettagli relativi alla fine degli anni Sessanta. Un didascalico 1967 pare però non corrispondere all’esatta data dell’ambientazione perché, per rendere verosimile l’uscita dell’album citato Abraxas di Santana, dovrebbe slittare al 1970. Ma non c’è da stupirsi se questa svista temporale fosse stata pianificata, dal momento che il luogo rimane piuttosto vago («Somewhere in the Mid West»); ad ogni modo si perde sotto le note dei Jefferson Airplane o del programma televisivo F-Troop.
In fin dei conti A Serious Man lascia addosso la sensazione di essere stati travolti da un uragano ma di restarne illesi. E l’uragano appare davvero, ma è in lontananza e sembra atteso e desiderato.
VOTO:3,5/5
Articolo del
16/12/2009 -
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