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Guy Ritchie
Sherlock Holmes
Thriller, durata: 139' - Gran Bretagna, U.S.A.
2009
Village Roadshow Pictures, Wigram Productions, Lin Pictures, Silver Pictures
di
Elisabetta Lanzillotti
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Londra. Robert Downey Jr. e Jude Law, ovvero Sherlock e Watson. Un premio alla fotografia ed al montaggio, rispettivamente opera di Philippe Rousselot e James Herbert, con l’estraniante regia di Guy Ritchie (con questo prodottino decisamente non più classificabile come “l’ex di Madonna”, da oggi è il regista, con la erre maiuscola, di Sherlock Holmes).
Ovviamente basato sui racconti di Arthur Conan Doyle, L’Holmes di Ritchie è una storia originale, in tutte le accezioni della parola, intrigante, sexy, divertente – all’inglese e non; è un film di dialoghi spassosi e frecciatine tanto quanto uno di azione e mistero. È un mistero come la produzione sia riuscita a ricreare una così attraente trasposizione della grigia e bellissima Londra; l’abbiamo appena visto in Dorian Gray, le sensazioni burtoniane si sentono anche in questo film fatto di colori potenti e caldi, di costruzioni grandiose e deformanti. Ma soprattutto Sherlock Holmes è un film di attori, potenti performance impediscono a qualsiasi spettatore di staccarsi dal mood sullo schermo: si ride quando c’è da ridere, si rimane pietrificati quando serve ed esterrefatti a tratti. Robert Downey Jr. è indescrivibile nella sua perfezione per il ruolo che questo film ha voluto dare ad Holmes: donnaiolo, lottatore, pazzo, intelligente, in gran forma, ed impassibilmente witty. È un riassunto di tutto il suo passato cinematografico e personale, un exploit, un trionfo di battute tirate con la calma di un gentleman ma con l’astuzia di una frecciatina ghiacciata. Le scene di lotta tolgono il fiato, non solo per la presenza scenica degli attori; la regia ha deciso di non farci perdere la calma e di lasciarci a bocca aperta con fast/slow motion che somigliano ad uno strano bullet time in forward e rewind. Sherlock Holmes di Guy Ritchie è un film che si vuole vedere e rivedere, e rivedere. E ascoltare: la colonna sonora è potente, bagpipes e rock’n’roll in un ottimo spirito di miscuglio perfettamente calzante con le scene che accompagna, un sentito grazie ad Hans Zimmer.
Il detective più famoso del mondo lascia a bocca aperta, il suo regista anche e i compagni di viaggio a ruota. Un piacere per gli occhi, le orecchie, il cervello. Si ride, si gioca a scopri il trucco, chi è l’assassino? Cosa faranno i nostri eroi; occhi sbarrati su scene grandiose e botte da orbi registrate con una maestria registica peculiare e poco discutibile; e c’è anche un cane molto tenero. Cosa possiamo volere di più da un film? Il seguito. Subito.
VOTO: 5/5
Articolo del
04/01/2010 -
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