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Inutile iniziare dai preamboli: ormai lo sanno anche i sassi che questo è il secondo incasso della storia del cinema, che Cameron non girava un film da Titanic (datato ’97), ecc. Partiamo dalle domande comuni che ruotano attorno a questa pellicola (termine improprio, lo so): questo film è un capolavoro? La risposta è no. Quindi non è così rivoluzionario? Risposta: invece sì, lo è.
Rivoluzionario non solo per una questione di 3D, che comunque è usato in maniera favolosa, infatti sarà impossibile vedere altri film con quest’effetto (basti fare il confronto con il 3D del trailer dell’Alice di Burton e il risultato è sfavorevole per quest ultimo). Ma rivoluzionario, soprattutto, per - lo so, è banalissimo dirlo - il livello che gli effetti speciali hanno raggiunto. Il pianeta Pandora, i Na’vi, i mostri sono, escluse pochissime eccezioni, talmente reali che quasi non ci si crede. Il tanto acclamato fotorealismo (già dal primo trailer, terreno di scontro tra i fan e i detrattori del film) è stato raggiunto, è inutile negarlo. Quello che più affascina e seduce di Avatar è la maniacalità con cui Cameron e – presumo – il reparto scenografia hanno forgiato il pianeta Pandora in ogni piccolo dettaglio. Alberi, erba, amache, animali, rumori, niente è stato lasciato al caso e, ogni piccolo elemento, riesce a far spalancare la bocca anche al detrattore più convinto.
Allora, giustamente, il lettore che ha la (s)fortuna di leggere questa recensione chiederà: perché non è un capolavoro? La risposta è semplice, banale e scontata, essendo la critica maggiore rivolta a questo film: per la storia e i personaggi. Sia chiaro, nulla di catastrofico, ma la sceneggiatura di questo film ha il grande difetto di essere fin troppo prevedibile. Che Cameron abbia voluto far concentrare lo spettatore solo sull’aspetto visivo? Beh, se è così è riuscito nell’obiettivo. Altro problema: i personaggi umani. Così come ci commuovono i Na’vi (soprattutto Neytiri) avviene esattamente l’opposto con tutti i personaggi umani. Magari Cameron odia il genere umano e la sua mente vive su Pandora, pensiero che, durante la visione del film, mi è passato spesso per la mente.
Quindi, mi chiederete: vado a vederlo o no questo dannato film? La risposta è: sicuramente sì. Fosse solo per passare tre ore che filano lisce come l’olio nonostante i difetti elencati. O fosse solo che comunque è un film di James Cameron, uno dei più importanti registi esistiti. Ma, il motivo maggiore per cui vederlo, è che Avatar segna una tappa indelebile nella storia del cinema. Per come effettuare le riprese di un film (ora tutti i maggiori registi di Hollywood vogliono girare con questa tecnologia), per come guardarlo e per come viverlo. E per questo Cameron ha vinto la sua scommessa ancora una volta. Checchè ne dicano i vari Faenza e Verdone parlando, stupidamente, di morte del cinema.
Voto generale: 4/5 Voto per l’innovazione: 10/5
Articolo del
18/01/2010 -
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