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Oxide Pang Chun, Danny Pang
Bangkok Dangerous - Il codice dell'assassino
Azione, Thriller, durata: 100' - U.S.A.
2008
Produzione: Bangkok Dangerous, Blue Star Pictures, Living Films; Distribuzione: Eagle Pictures
di
Marco Jeannin
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Una mattina, un “tizio” di Hollywood si sveglia e ha un’idea. Pensa che magari sarebbe bello fare un film su un killer, uno di quelli che hanno un codice, delle regole da seguire, spietato e super efficiente. Una trama interessante che potrebbe essere arricchita ancora di più magari mettendoci una storia d’amore insolita, con una donna muta per esempio. Ma manca qualcosa. Il tizio ci pensa per un po’, ma alla fine l’illuminazione arriva: serve un tocco esotico, una terra straniera dove ambientare la storia che così com’è può sembrare una cosa già vista (…). A Hollywood non si scherza. Ciliegina sulla torta, il nostro tizio sfodera gli ultimi due assi nella manica: il colpo di scena con l’immancabile discepolo pronto a raccogliere l’eredità di cotanto maestro, ma soprattutto ecco la grande star d’azione pronta a metterci la faccia. O meglio... i capelli.
Nel ruolo del tizio di Hollywood sono lieto di presentarvi il buon Nicolas Cage, produttore ed interprete di Bangkok Dangerous, porcheria finto action di due annetti fa, diretta dai fratelli Pang. Ringraziamo chi ci ha permesso di vedere finalmente questa robaccia che rischiavamo di perdere. Da dove iniziare? Dalla trama scandalosa? Dai personaggi insulsi? Dalla fotografia pessima? Niente di tutto questo. Il film gira esclusivamente intorno alla stella più splendente del firmamento trash americano: Nicolas Cage. Lo stesso Nicolas Cage che ci ha regalato capolavori assoluti come Al di là della vita di Scorsese, che Tim Burton aveva scelto per il suo Superman (se ci penso…) e che da qualche anno si è completamente bevuto il cervello dandosi a produzioni del calibro di Next, Segnali dal futuro e questo Bangkok Dangerous che si è pure sbattuto a produrre. C’è ben poco da dire su questo film. Non si possono sopportare i dialoghi telefonati, gli interminabili primi piani che mettono ben in risalto la chioma inguardabile (seriamente, ma li deve tenere così per contratto o è solamente impazzito?) e l’unica monofaccia che il buon Nico sfodera per l’intera durata del film. Le trovate geniali come la storia d’amore con la farmacista muta (il loro primo incontro è da antologia) e l’idea di inserire la spalla giovane e spigliata a cui passare il testimone rendono Bangkok Dangerous degno delle più classiche parodie simpsoniane che tanto ci piacciono. La regia degna di una fiction Rai è un dettaglio trascurabile quando ogni scena è studiata per non sorprendere, e stiamo parlando di un film d’azione, con inseguimenti in moto, barca e compagnia bella, sparatorie all’ultimo sangue, esplosioni e finalone che vorrebbe citare ereticamente i grandi capisaldi del genere anni Ottanta (Commando) mettendo sul piatto la resa dei conti finale con carneficina “uno contro tutti”. Involontariamente ridicolo, il film scivola fortunatamente senza lasciare la benché minima impronta. Ennesima perla da inserire nella filmografia di Cage, uno che a questo punto se le va a cercare.
VOTO: 0/5
Articolo del
10/02/2010 -
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