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Lone Scherfig
An Education
Drammatico, durata: 100' - Regno Unito
2009
Produzione: BBC Films, Wildgaze Films, Endgame Entertainment, Finola Dwyer Productions; Distribuzione: Sony
di
Marta Esperti
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Il nuovo film della danese Lone Scherfig nasce come indipendente, ma non tarda a conquistare numerosi riconoscimenti artistici. Uscito in sordina e rivalutato al Sundance, vanta fra gli altri tre candidature agli Oscar come miglior attrice, miglior film e migliore sceneggiatura non originale. La storia è tratta dal penetrante racconto autobiografico della giornalista inglese Lynn Barber.
Nel 1962 Londra era ancora una città culturalmente statica e profondamente legata agli antiquati valori della società vittoriana. Di lì a poco sarebbero sopraggiunti gli anni della swinging London, l'era dei Beatles e quella modernista. In quel 1962 ancora immobile Jenny, una sedicenne con un'intelligenza e un interesse artistico al di sopra delle sua età, sogna Parigi, ai suoi occhi il vero centro della cultura e della vita moderna. Interpretata superbamente dalla giovane attrice Carey Mulligan, è stufa di soffocare il suo talento e le sue aspirazioni tra i noiosi banchi di scuola, e non vede l'ora di andare ad Oxford per vivere il mondo universitario e avere la possibilità di realizzare la sua vita. Ma in un fatale giorno di pioggia questi rispettabili progetti di alta educazione accademica vengono messi in discussione dall'incontro di un uomo molto più grande di lei. David, l'affascinante dandy trentenne inscenato da Peter Sarsgaard, la trascina nella bella vita che aveva tanto desiderato, tra concerti e magnifiche cene in locali raffinati, aste d'arte e week-end a Parigi, offrendole un tipo di educazione alternativa a quella tradizionale: un'educazione sentimentale. David le dà gli stimoli di cui aveva bisogno per uscire dal grigiore e dalla rigidità della vita inglese fatta solo di ferrei imperativi. In questo contesto fatto di doveri e valori puritani fanno la loro parte il padre e la madre (rispettivamente un impegnato Alfred Molina e un'apprezzabile Cara Seymour), incoraggiando la figlia nello studio per l'entrata ad Oxford, garanzia di un lavoro rispettabile, e nella conoscenza di un buon partito da sposare. Eppure si lasceranno a loro volta affascinare dal carisma di David, abbagliati dalla luccicante superficie, non sapendo riconoscere la vera natura dell'uomo che aveva sedotto la figlia.
Il grande tema di questo film è appunto la scelta tra l'educazione sentimentale e l'educazione accademica, una scelta importante per le donne di quell'epoca, non ancora emancipate dai movimenti femministi e i cambiamenti della società. Un tempo in cui sembra valere ancora il grezzo immaginario di una profonda differenza tra dovere e piacere, l'accoppiata bellezza/ignoranza a confronto con bruttezza/intelligenza. Nonostante tutto alla fine Jenny riuscirà a scegliere la via più giusta per realizzare le sue aspirazioni culturali di vita e godere la bellezza dei suoi anni. Un equilibrato compromesso tra la scuola dei libri e la scuola della vita (quella a cui diceva di essersi laureato David, ma con pessimi voti). La sceneggiatura, elaborata dal noto scrittore inglese contemporaneo Nick Hornby, riesce a rappresentare con delicatezza gli impulsi e l'emotività di un adolescente sopra le righe, il difficile passaggio verso l'età adulta. Non è la prima volta che Hornby si cimenta in adattamenti cinematografici di libri, in particolare dei suoi libri, quali Alta Fedeltà, Febbre a 90° e About A Boy. Peculiarità dello scrittore inglese è la capacità leggera ma profonda di trattare temi importanti. Probabilmente senza la sua mano il film sarebbe stato molto più pesante e meno godibile. Da segnalare anche la bellezza delle scenografie, curate nei minimi dettagli da Andrew McAlpine, e il fascino elegante di molti abiti che hanno reso appropriati i paragoni dell'attrice protagonista con la grazia e la classe di Audrey Hepburn. Una pellicola delicata ma intensa, dai temi profondi e la trama coinvolgente, arricchita dalla bravura della troupe e da una colonna sonora retrò piacevole ed azzeccatissima.
VOTO 4/5
Articolo del
19/02/2010 -
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