Si fanno chiamare Otto ma sono in cinque, e tanto per rimanere in tema di numeri, quattro sono le tracce che compongono il loro EP d’esordio “Il nuovo nemico” pubblicato l’11 settembre per l’etichetta Apogeo Records.
Al timone della band napoletana troviamo Lorenzo Campese (voce, synth e tastiere) accompagnato da Andrea Moreno (chitarra elettrica), Federica De Simone (voce e synth), Mattia Santangelo (batteria) e Marco Maiolino (bass e synthbass). “Dietro un vetro” apre le danze con l’intramontabile synth che è una costante per tutta la durata del disco, lasciando alla voce di Campese l’onere di cantare i problemi comunicativi di una generazione che fa spesso fatica a esprimere sentimenti e stati d’animi, che trova rifugio “dietro un vetro” per raccontarsi e raccontare sé stessa. Una serata in un locale fa invece da sfondo a “Ginseng”, brano decisamente più “rumoroso” e grintoso, con più di una velleità rock, che mette in scena un litigio di coppia tra incomprensioni e un ginseng da sorseggiare, il tutto mentre in un piccolo club c’è gente che spinge e che fuma un po’ troppo (e male).
Con “Sposami Maurizio” l’atmosfera generale si fa per certi versi più gioviale anche dal punto di vista musicale, che strutturalmente non si discosta poi molto dalle due tracce precedenti, con un ritornello semplice ma efficace che subito entra in testa per rimanerci. Quello degli Otto è un sound quantomai attuale che spazia tra indie e alternative, sorretto dalla caparbia scrittura di Lorenzo Campese che si rifà alla bonaria ironia napoletana che viene omaggiata anche con un paio di citazioni calcistiche che non passano inosservate.
Ma tutto (o quasi) finisce con l’essere messo in discussione quando si passa all’ascolto della title track finale dell’EP, dove si assiste a una concreta sterzata in termini di sonorità e testi. “Il nuovo nemico” è una traccia che rompe i ponti con quelle precedenti e si affida a una musicalità più ombrosa e incisiva nella ritmica tra percussioni e chitarra (senza dimenticare il sempreverde synth), il cui testo non fa niente per nascondere un sentimento carico di rabbia, urlato cantando, e che punta il dito contro un contesto sociale e culturale ormai prossimo alla follia, come dimostrato anche dal video del singolo in cui Campese recita ottimamente la controfigura napoletana del Joker di Joaquin Phoenix.
L’esordio degli Otto può definirsi sicuramente positivo, magari non da otto ma da sette pieno, dove una certa orecchiabilità sonora si integra piuttosto bene con i testi che virano un po’ più verso la scena underground che la banda campana conosce abbastanza bene. Il quintetto napoletano affronta con maturità e attualità un po’ di temi sociali e l’annosa questione dell’essere giovani al giorno d’oggi, costruendo attorno ai testi una buona base sonora che punta sul sicuro senza strafare (ma a volte qualche rischio bisogna pur correrlo).
Il nuovo nemico è un lavoro discografico che viene ben accompagnato anche dall’apprezzabile vena creativa del videomaker Alessandro “Frè” Freschi, regista anche dei videoclip dei singoli “Dietro un vetro” e “Il nuovo nemico”. Il mix curato da Gianni “Blob” Roma e Matteo Cantaluppi (The Giornalisti, Ex Otago, Bugo e pure Dente) un po’ flirta con le sonorità indie-pop italiane, ma il colpo di coda finale dà un bello scossone all’intero disco.
Resta però da capire se questa presa di coscienza musicale è stata estemporanea o se nel prossimo lavoro discografico degli Otto emergerà ancora più forte e ci regalerà un album da “otto in pagella”.
Articolo del
10/09/2020 -
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