La musica emergente fiorentina ha un nuovo protagonista: Tirreno. Alias Leonardo Ceccarelli, il progetto “Tirreno” nasce, come accadde nel 1945 per il quotidiano omonimo toscano, dalle ceneri di una vecchia esperienza di band sviluppatasi intorno alle vecchie mura di Firenze.
Il suo ultimo EP “VVAM/NDA” (“Vite Vuote Al Mare”/”Notte D’Aprile”) è stato presentato in un jungle concert esclusivo supervisionato dal suo produttore Neri Nardini, in arte “Mollatemi”, che ne ha curato le sonorità sia in fase di composizione che in live. I brani sono entrambi disponibili su Spotify.
Come lui stesso racconta questo ultimo EP "nasce dalla volontà di ricreare le sensazioni che suscitavano i 45 giri nelle estati ‘60/‘70 che risuonavano nel jukebox, in cui si ascoltava un lato A protagonista, quello che andava in radio, e un lato B che faceva da contorno. Come accade spesso, sono usciti lati B cento volte più belli del pezzo radiofonico” .
Il primo dei due brani, VVMA, nasce “dentro una delle tante quarantene, satura di necessità evasiva” ed è incluso in una particolare rubrica nella quale Tirreno si era prefissato l’ambizioso obiettivo di abbozzare un pezzo al giorno.
Il “Lato B”, invece, ha avuto origine “in un periodo ingolfato ed è un’inutile lettera piena di dubbi che probabilmente nessuno vorrebbe mai ricevere, salvo, forse per le tre righe finali”.Le canzoni del nuovo EP nel complesso ricalcano quello che è lo stile musicale che Tirreno, fino ad ora, ha fatto ascoltare nei precedenti singoli (su tutti “Mille Rondini”, disponibile anch’esso su Spotify), a metà tra la musica elettronica anni ’70, il cantautorato (anche del nuovo millennio) e la ballata acustica. Non mancano in alcune sezioni anche passaggi musicalmente più “cupi” che, in ogni caso, non risultano mai fuori posto ma anzi, invogliano l’ascoltatore alla riflessione e all’ascolto delle parole e della particolare poetica.
Uno stile molto incisivo e di difficile catalogazione che viene richiamato anche durante la sua singolare esibizione live, piena di luci soffuse quasi “psichedeliche” ed un’ambientazione immersa nel verde, che in quel caso prevedeva in scaletta anche due cover di altrettanti pilastri della musica italiana come Battiato e Battisti, a rimarcare la profonda influenza che Tirreno mette al centro delle sue tracce
Articolo del
12/07/2022 -
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