Il musicista veneziano Mattia Menegazzo, meglio conosciuto con il moniker Mått Mun, è pronto a catturare l’attenzione di tutti gli amanti del pop elettronico più cupo col suo nuovo videoclip The Space Between Us. Il video e il singolo sono disponibili su tutte le piattaforme dal 2 aprile 2024.
“The Space Between Us” segna una nuova direzione artistica per Mått Mun, il cui synth pop si arricchisce di inedite vibrazioni dark wave. Una scelta inaspettata per l’artista, che finora ha esplorato territori più vicini alla fantascienza, traendo ispirazione anche dall’astrofisica. Nel nuovo brano si mettono i piedi per terra, in una periferia industriale infestata di demoni.
Il videoclip, diretto da Andrea Liuzza, fondatore dell'etichetta Beautiful Losers e produttore sia del nuovo brano che dei due precedenti album di Mått Mun, offre uno sguardo nella psiche dell’artista. Nelle immagini, Mått Mun lotta contro i propri demoni in una situazione che mescola iconografia medievale e paesaggi metropolitani notturni, tutto girato in un unico piano-sequenza.
Nel nuovo singolo esplori sonorità più cupe. A cos'é dovuta questa novità? Dopo aver parlato della luce nel mio ultimo album LUX, ho sentito che fosse naturale descrivere qualcosa di più oscuro. Ma non ho voluto fare un salto drastico: The Space Between Us mantiene comunque molte caratteristiche del mio stile, solo più dark. Questo mi lascia spazio per approfondire tematiche più ampie, discostandomi dalla positività che permeava il mio ultimo lavoro.
Com'è nata l'idea del video e come l'avete girato? L’idea è nata da un’intuizione del regista Andrea Liuzza: girare un piano-sequenza in cui potevo interagire con delle figure mascherate. Da lì abbiamo sviluppato il soggetto, pensando che fosse interessante unire atmosfere un po’ horror alla musica. Abbiamo pensato ad un cammino in cui i propri demoni ti accompagnano e ti corrompono, come d’altronde accade in maniera figurata ogni giorno nelle vite di tutti. Girare il video con una ripresa unica, organizzando ogni singolo momento e spostamento, coordinando i movimenti di tutti i partecipanti, è stata davvero una sfida! Sembrava quasi di essere su un set cinematografico!
Il tuo immaginario è ricco di riferimenti alla fantascienza e ora all'horror. Quanto contano per te libri, film e fumetti? In generale sono attratto dalla fantascienza: film come Blade Runner, Dune, Interstellar, ispirano moltissimo la mia musica. Guardo questi film con gli occhi di un bambino, meravigliandom. Lo stesso accade con fumetti e libri (recentemente sono stato rapito dalla trilogia letteraria de Il Problema Dei Tre Corpi). Anche i film horror mi hanno sempre affascinato. Mi intrigano perché riescono ad indagare nel profondo dell’essere umano. Credo che la musica sia un distillato di tutte queste influenze, a livello sonoro e per le atmosfere. Senza dimenticare l’apporto dato da serie tv quali Dark, Lost, Stranger Things!
I tuoi pezzi nascono al computer ma dal vivo suoni con una band. Qual delle due dimensioni preferisci? Credo che per un musicista l’ambito live sia il traguardo ideale, poiché il palco rende tutto reale: quello a cui hai lavorato per anni, le note e gli accordi scritti uno ad uno, gli arrangiamenti, le registrazioni… tutto questo si concretizza definitivamente quando porti le tue canzoni dal vivo, rendendole “vive”. Devo dire di essere molto contento perché con i miei compagni di band siamo riusciti a rendere le canzoni in maniera molto efficace mischiando l'elettronica agli strumenti veri e propri.
Cosa ci consigli di ascoltare nella scena indie italiana? La scena indie italiana è davvero ricca di talenti. Più ci si allontana dal mainstream più si scoprono perle di bellezza immeritatamente nascoste. Consiglio di sicuro l’ascolto di RosGos, Emilya ndMe, gli In June, gli How Piano, Aza, Phomea… ma ne potrei aggiungere tanti altri. Ci sono tanti bravissimi artisti che producono canzoni che non avrebbero nulla da invidiare ai più grandi nomi. Basta solo avere un po’ di curiosità per scoprirli.
Articolo del
26/03/2024 -
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