|
Si sentiva il bisogno di una biografia di Franco Battiato? Sì, francamente sì. Molti dei libri usciti in passati sul musicista catanese sono fuori catalogo, la sua produzione si è infoltita di nuovi titoli, e non era male fare il punto sull’attività dell’autore di Inneres Auge nel momento che ha visto la censura del brano omonimo da parte di quasi tutti i media (“sennò poi la pubblicità chi ce la compra?”).
Annino La Posta riesce nel compito non facile di assemblare una biografia che allo stesso tempo non sia gossippara (il che a una vecchiazza come me però dispiace sempre, ma vabbé, non si può avere tutto e poi, in questo caso, l’oggetto del saggio sarebbe stato ancor meno d’accordo di altri), non si riduca a una piatta illustrazione della discografia, riesca a trattare degli svariati interessi esoterici e di ricerca musicale senza approfondire troppo né essere superficiale e inoltre non si concentri su nessun periodo in particolare della produzione battiatesca, riservando uguale e degno trattamento a tutti, perfino ai più sperimentali (evviva!). “Soprattutto il silenzio” divide la vita e l’opera di Franco Battiato in epoche, di durata variabile, unite da un minimo denominatore comune: ad esempio, il primo periodo, sostanzialmente kraut rock, il periodo più sperimentale, nell’ambito della colta contemporanea, l’esplosione pop tra 1979 e 1982, eccetera. In tutti i casi La Posta è documentatissimo: spulcia centinaia di interviste d’epoca, giornali, comunicati stampa, recensioni, apparizioni tv, video, pubblicità. Così, ogni disco è seguito nel suo farsi, nel percorso artistico, cioè, che ha portato alla sua ideazione (quindi non nel lavoro di studio): concerti, dichiarazioni, progetti collaterali, abortiti o rimandati. Nulla è trascurato: quando si arriva all’album di turno, si ha la sensazione che esso sia il coronamento logico di un percorso artistico ed esistenziale. E solo a questo punto ne vengono analizzate le tracce.
Il libro di La Posta risulta quindi un ricco viatico ad un approfondimento non banale della produzione di Battiato, suscettibile, certo di ulteriori approfondimenti, non ultimi quelli sui significati esoterici sottesi e spesso esibiti, ma per natura di difficile decrittazione. Ma per questo ci sono altre opere, anche perché La Posta, sulla scorta di diverse dichiarazioni dello stesso Battiato sottolinea come spesso gli accostamenti siano volutamente fuorvianti o alcuni versi siano stati scritti e cantati per il loro valore sonoro più che semantico. Bene così. Consigliato a tutti.
Articolo del
07/04/2010 -
©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|