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Ai primi del Novecento le innovazioni portate da Arnold Schonberg, musicista austriaco influenzato da Wagner e da Mahler, portarono una vera e propria rivoluzione nell’ambito della musica colta. Il rigore, la creatività e il talento di questo grande musicista nativo di Vienna e la conseguente nascita della musica dodecafonica (composizioni che si basano esclusivamente su dodici note) hanno contribuito alla dissoluzione della musica tonale fino ad allora conosciuta. Schonberg fu il primo artista che cercò con ossessione maniacale di coniugare in musica le sue esigenze artistiche e il suo rigore morale. Unico modo di raggiungere la verità artistica, obiettivo questo di tutta la sua vita. Questo libro scritto da Anna Galliano, pianista e compositrice, originaria di Torino, laureata in Lettere e curatrice di diversi progetti musicali, ci accompagna con ricchezza di dettagli alla scoperta di “Mosè e Aronne” l’opera che - dopo la fase espressionistica del “Pierrot Lunaire” - consentì a Schonberg, arrivato al momento più alto della sua maturità artistica, di codificare la sua prima vera testimonianza del linguaggio delle dodici note, a coniare il manifesto artistico di quei dodici suoni che sono in relazione soltanto fra loro, all’interno di un’opera drammatica, piena di simboli. Andando a guardare il “plot” dell’opera scopriamo un Mosè che conosce la Verità ma non riesce a comunicarla, mentre Aronne - che ha il dono della comunicazione - diversifica la Verità fino a correre il rischio di falsificarla. E’ questo il limite di ogni artista che provi realmente a dare voce al regno della Verità che poi è quello del Silenzio, consiste proprio in questo la somiglianza fino alla identificazione totale di Arnold (Schonberg) con Aronne. Infatti, arrivati a metà del Terzo atto, Aronne muore, e con lui la Speranza di rendere la Verità manifesta. La conclusione quindi è davvero triste, non c’è via di uscita, siamo in presenza di un incubo. La Verità non è divulgabile, è impossibile da comunicare, non si può far conoscere ad altri. Il libro della Galliano riesce ad essere agile e divulgativo pur dovendo occuparsi di una materia davvero complessa. Il testo accompagna ed illustra le singole fasi della messa a punto di questo nuovo linguaggio musicale, estremo e bellissimo, come quello della Dodecafonia, un viaggio che ha l’indubbio merito di rendere la musica seria, la musica colta accessibile a molti.
Articolo del
10/04/2010 -
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