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Abbiamo il piacere di introdurvi alla lettura di un libro prezioso, dettagliato ed elettrizzante come Eighties Colours, che illustra il viaggio fatto da Roberto Calabrò, giornalista musicale del gruppo La Repubblica e L’Espresso, attraverso il garage, il beat e la musica psichedelica degli anni Ottanta in Italia.
Si tratta di un atto di amore, di una storia mai raccontata, che vede come protagonisti assoluti gruppi come i Not Moving, Birdmen Of Alkatraz, Magic Potion, Avvoltoi, Sick Rose, Allison Run e tanti altri ancora, formati da giovani musicisti che hanno cercato di dare nuova luce alla musicalità di fine anni Sessanta, e costretti a fare tutto da soli - o quasi - considerata sia la pochezza dei mezzi tecnici a loro disposizione sia la difficoltà di pubblicare un album, anche auto prodotto, in quegli anni. Roberto Calabrò ha fatto le cose per bene: ci ha lavorato sopra oltre due anni, ha realizzato quaranta interviste fra musicisti ed addetti ai lavori, ha rispolverato vecchi dischi ormai dimenticati e praticamente introvabili e infine ha dedicato un intero capitolo anche alle numerose fanzine uscite in quel periodo e che costituivano un punto di riferimento assoluto per l’underground italiano. Il titolo del libro prende spunto da Eighties Colours, l’antologia di gruppi dell’epoca curata da Claudio Sorge e pubblicata dall’etichetta Electric Eye nel lontano 1985, esattamente venticinque anni fa. Da allora in poi fu tutto un fiorire di gruppi neo Sixties, che misero da parte post-punk, musica dark e new wave per guardare indietro, alle sonorità folli e morbidamente psichedeliche dell’America di fine anni Sessanta, viste come delle inesauribili fonti di ispirazione. Si trattava quindi di un sano ritorno al garage rock in un periodo che invece è passato alla storia come una fase davvero buia e poco creativa sul piano della creatività musicale, che invece viveva nei sotterranei, nelle cantine dove queste giovani band provavano. Niente musicalità patinate, niente finzioni, ma solo un rock and roll effervescente, condito da capelli a caschetto e da camicie Paisley. Era una musica a colori a cui viene finalmente restituita dignità e un posto nella storia attraverso questo libro che è davvero “gigantesco” (il formato è di 17 x 24 cm) e che si articola lungo 240 pagine a colori, ricche di fotografie rare, e di tutte le copertine dei dischi che sono stati recuperati.
Sono noti a tutti gli albori del punk italiano, gli inizi della new wave qui da noi, ma quasi tutti hanno dimenticato quello che è stato il fenomeno Neo Sixties, e allora questo libro davvero “fosforescente” colma questa lacuna, e permette a quelle band vogliose ed appassionate di risorgere e di ottenere finalmente quella risonanza che meritano. Da sfogliare, da leggere e da conservare con amorevole cura!
Articolo del
23/06/2010 -
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