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Canzoni d’autore contro la guerra recita il sottotitolo di questa libro-antologia di Mario Bonanno, direttore del periodo “Musica e parole”. Un’interessante panoramica di quanto hanno scritto e cantato molti cantautori italiani, ricca di analisi di stampo letterario (è l’obiettivo che Bonanno si prefigge anche con il periodico che dirige: dare ai testi delle canzoni lo stesso trattamento che di solito hanno le poesie).
Il gioco a volte riesce bene, altre meno, ma non per difetto di Bonanno, quanto per la semplicità delle liriche prese in esame (penso ad esempio a quelle di Bennato, davvero trasparenti: hai voglia ad analizzare). Non sono presenti solo i pesi massimi (che si scopre che in realtà non aver scritto poi così tanto sul tema), ma anche i pesi medi (come Massimo Bubola, da una cui canzone è tratto il titolo) e anche leggeri (come Mimmo Cavallo). Si evidenziano grandi differenze di scrittura e gradi e modalità diverse di coinvolgimento nel tema: il migliore di tutti, se è lecito fare di queste classifiche, perché il meno retorico, è Mario Castelnuovo. Comunque sia, il primo pregio di questo libretto sta nell’agile excursus sul tema che offre, pur non essendo esente da pecche, quali un grosso numero di refusi nei titoli (ma gli editor non esistono più?) e la mancanza di un brano definito nell’introduzione “l’inno antimilitarista per eccellenza”, ovvero C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones, che sarà stata cantata da Gianni Morandi, che cantautore non è, ma è stata scritta da Mauro Lusini, che invece cantautore lo è stato eccome. E poi la confusione, che non è chiarito se sposata ideologicamente dall’autore o mantenuta per evidenziare le diverse posizioni sull’argomento dei vari artisti, tra l’antimilitarismo tout court, quello nobilmente “d’occasione” (un evento particolarmente tragico che spinge a invocare anche in canzone il cessate il fuoco) e quello “peloso”: l’antimilitarismo cioè di chi è contro un esercito invocando però la vittoria di un altro. Al di là dei torti o delle ragioni storiche, su cui possiamo essere tutti d’accordo, questo – a rigor di termini – non è antimilitarismo...
Bonanno però si riscatta ampiamente alla fine, offrendo un saggio e un’intervista di interesse eccezionale, riuniti sotto il titolo “Esempi di un’altra guerra”. Che è quella che si è combattuta tra 1968 e 1977 in Italia. E difatti il saggio s’intitola “Prima, durante e dopo la rivoluzione. Contestazione, stragismo e terrorismo nei testi dei cantautori italiani”: acute le osservazioni, sorprendenti i modi in cui nella coscienza collettiva si sono vissuti gli avvenimenti dell’epoca, soprattutto quelli del ’77. Certo, singolarmente magari è roba già nota (cosa pensava Claudio Lolli, ad esempio, non è una novità per nessuno), ma è l’accostamento di brani di diversi cantautori a essere illuminante. Così come l’intervista a Gianfranco Manfredi, uno che in quegli anni c’era da protagonista. Nonostante le sue idee siano opinabili, a tratti dice cose intelligentissime, ben oltre il campo musicale. Insomma un libro per metà riuscitissimo, per metà nella normalità. Ma la metà riuscitissima vale l’acquisto.
Articolo del
11/09/2010 -
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