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Sappiamo bene che il Rock and Roll nasce come la Musica del Diavolo e che non tutti i protagonisti della sua lunga stagione finiscono per morire di vecchiaia. Ezio Guaitamacchi, giornalista musicale da molto tempo sulla scena, musicista e scrittore, nonché autore di molte interviste con note rockstars, ha pensato bene di raccogliere in un libro i tanti episodi di morte violenta che hanno funestato la storia del Rock. Il testo è una sorta di enciclopedia musicale a carattere funebre, che ci propone interessanti epitaffi, insieme a dubbi e quesiti, che da tanto tempo ormai aleggiano sulle morti di tanti eroi della musica giovane.
Si parte da molto lontano, dagli anni Trenta e Quaranta, con la morte di Robert Johnson, leggendario chitarrista blues. Si passa per gli anni Cinquanta, dove viene raccontata la morte di Buddy Holly nel noto incidente aereo, si prosegue poi con gli anni Sessanta, muore Eddie Cochran, altro rock and roller. I primi anni Settanta sono caratterizzati dalla divulgazione della droga pesante, l’eroina che miete tante vittime illustri proprio sulla scena del rock internazionale. E’ il caso di Jimi Hendrix, leggendario musicista che reinventò il modo di suonare la chitarra, di Janis Joplin, straordinaria vocalist disperata e ribelle, prima icona del rock al femminile, e di Jim Morrison, musicista e poeta, indimenticato leader dei Doors. Da non dimenticare però anche l’incidente motociclistico che ci ha privato di Duane Allman, chitarrista della Allman Brothers Band mentre si trovava a bordo della sua Harley Davidson. Un miscuglio letale di farmaci antidepressivi si portò via anche Nick Drake, giovane e talentuoso musicista folk inglese, unico vero erede di Bob Dylan, mentre un incidente automobilistico ci ha tolto Sandy Denny, voce celestiale dei Fairport Convention. In quel periodo morì anche il Re del Rock and Roll, Sua Maestà Elvis the Pelvis Presley, ormai ridotto alla caricatura di se stesso, gonfio come un pallone ed incapace di intendere e di volere. Alla fine degli anni Settanta la filosofia autodistruttiva e nichilistica propria della musica Punk trova in Sid Vicious la sua prima vittima: il bassista inglese dei Sex Pistols muore a New York, vittima di una overdose di eroina, in perfetta linea con il suo personaggio. Gli anni Ottanta verranno ricordati per la morte di Bon Scott, il primo vocalist degli AcDc, il più bravo, il migliore, troppo dedito però ad alcool e droga. Sorprende e getta un profondo velo di tristezza su tutta la scena musicale inglese il suicidio di Ian Curtis, leader dei Joy Division, la più amata band di post punk del periodo. Proprio nel 1980 a New York verrà assassinato John Lennon, e con la sua morte sembra arrivare la parola fine su tutto un periodo di sogni e di speranze che aveva accompagnato l’epopea dei Beatles. Più tardi un cancro si porterà in cielo Bob Marley, il leggendario “Rasta Man”, profeta di tutto il movimento reggae. Muore anche John Belushi, attore e musicista, geniale e senza regole, non distante dal personaggio che interpretò nel mitico film Blues Brothers. Muore Phil Lynott, il vocalist ed il bassista dei Thin Lizzy, straordinaria band di Hard Rock, muore John Cipollina, chitarrista dei Quicksilver Messenger Service. Gli anni Novanta gettano una luce funesta sugli epigoni del punk: muore mentre attraversa la strada completamente ubriaco Stiv Bators, dei Dead Boys, muore Johnny Thunders dei New York Dolls e Mark Sandman, il leader dei Morphine, proprio davanti a chi vi scrive, in un concerto dal vivo a Palestrina, vicino Roma. In questo stesso periodo muore Frank Zappa, il genio assoluto, l’artista più fertile e bizzarro di tutta la scena Rock, da tempo corroso da un cancro. Se ne va Kurt Cobain, altro suicidio, difficile da accettare, impossibile da dimenticare. Muoiono altri grandi street rockers come Fred Sonic Smith, il chitarrista degli MC5 (marito di Patti Smith), Cozy Powell, batterista dei Rainbow e dei Black Sabbath, e Wendy O’Williams, ex spogliarellista redenta dal rock and roll e fondatrice dei Plasmatici, che si spara in testa quando crede di essere arrivata alla fine del suo percorso esistenziale ed artistico. Muore Freddy Mercury, dei Queen, vittima dell’AIDS, se ne va Rory Callagher, straordinario chitarrista blues, irlandese, con il fegato rovinato dall’alcool e dalla droga. Negli anni Duemila, nell’ultimo decennio quindi, se ne sono andati Joey Ramone, dei Ramones, per un linfoma, Joe Strummer dei Clash, e Johnny Cash, il padre delle musica americana. Muore anche Syd Barrett, fondatore dei Pink Floyd, da tempo malato. Se ne va James Brown, il re incontrastato della musica Soul e del R&B, muore Ron Asheton, il chitarrista degli Stooges di Iggy Pop ed infine se ne va anche Michael Jackson, il mito dell’eterna giovinezza, il re del Pop, vittima della sua stessa immagine.
Questa è solo una sintesi delle 455 pagine che compongono il libro, che merita di essere consultato in particolare dai più giovani, interessati a risalire alle radici del Rock. Proprio dalla pubblicazione di questo testo , nasce l’idea di un programma tv che porta lo stesso nome Delitti Rock e che verrà proposto su Rai Due in seconda serata a partire dai primi mesi del 2011. I conduttori saranno Giorgio Faletti e il discusso Morgan, che tornerà finalmente in tv per occuparsi della parte musicale del personaggio oggetto del tema della serata. Buona lettura!
Articolo del
05/10/2010 -
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