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Inutile sarebbe stato provare ad esporre una piccola biografia o una cronistoria dei fatti, perché sarebbe risultato assolutamente insignificante e minuscolo davanti a cotanta grandezza. Nessun resoconto dei fatti quindi, ma una data non possiamo non citarla. 25 Giugno 2009. Un giorno che ricorderemo sempre per quegli istanti nei quali gli occhi sono rimasti incollati al televisore e le parole incastrate tra le lacrime e lo sgomento nel leggere quella frase difficile da leggere, difficile da credere, difficile tuttora da trascrive: Michael Jackson è morto. Una carriera più che quarantennale, Re del pop, immagine vivente della grinta, genio musicale, ballerino, musicista, produttore, coreografo, segna un’epoca, una generazione, ogni generazione perché chiunque è stato affascinato dalla sua musica, dalla sua figura, dal suo mistero. Un mare in burrasca, ma anche un fruscello in balia di umori ed insicurezze. Sempre in contraddizione per eccellenza con se stesso, fino a sottoporsi ad innumerevoli interventi di chirurgia plastica … ora ci chiediamo, se non avesse cambiato i suoi lineamenti - alcuni per forza di cose, altri per eccentricità - il mondo sarebbe stato capace di leggere davvero sul suo vero viso la persona che era? E che persona era realmente Jacko? A più di un anno dalla prematura ed inaspettata morte, molti rimangono i misteri non svelati sulla sua stessa scomparsa, ma ancor di più sul processo per il quale era accusato di pedofilia che l’ha portato a un discesa purtroppo fatale, immerso da pregiudizi dai quali stava pian piano riemergendo prima che la sua vita fosse spezzata. Con questo libro, la giornalista Aphrodite Jones (New York Times) non getta la banale rete di una biografia ipocrita e scontata tipica di chi trova pane per i propri denti su un evento di attenzione mediatica molto alta, ma riaccende coraggiosamente i riflettori sul Re del pop in maniera diversa. Il tutto per rivendicare la sua memoria, raccontandone una testimonianza vera ed un’analisi coerente e competente sulla verità, sulle innumerevoli verità, con impressioni, personaggi, eventi e prove per chiudere definitivamente un capitolo nero della storia di un grande artista e per scolpire sulla pietra, per chi ancora guardando gli occhi di Michael lo definisce pedofilo: “Michael Jackson era innocente”. Ma inevitabilmente sorge la domanda: perché chi sapeva non ha detto nulla? Perché chi aveva le prove in mano, non si è schierato contro tutti e tutto dalla parte di Michael? Come la scrittrice ammette, era presente in alcune udienze ... Quanto può realmente consolare milioni di fan in tutto il mondo un libro così che si, prende le parti di Michael, ma quando lui purtroppo non ne ha più bisogno? Il libro di facile lettura e distensivo è senza dubbio avvincente e si allarga comunque anche ad altri orizzonti critici e di cronaca, puntando coraggiosamente il dito sulla giustizia americana e mondiale e sulla sua facile propensione alla corruzione mediatica, inciampando però ugualmente ed inevitabilmente in un pizzico di ipocrisia ritardataria e di velata omertà.
Articolo del
08/10/2010 -
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