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Ecco un libro assolutamente particolare, scritto da un appassionato di musica come Gianpiero Madonna e diretto ad altrettanti appassionati lettori che avranno modo di degustare, di controllare e soprattutto di ricordare tutti quei dettagli amorevolmente raccolti dall’autore.
Gianpiero Madonna vive e lavora a Castellamonte, nel Canavese, ma non di rado si spinge anche all’estero (Torino...) dove ha modo di estendere il suo orizzonte musicale, ascoltando quei gruppi che vanno a suonare in città. Nel 2005 aveva pubblicato I Beatles e i Genesis in Canavese dove riepilogava la storia della musica beat & pop nel Canavese dal 1962 al 1974 e adesso, qualche anno dopo, rimette mano al suo archivio personale, fatto di foto in bianco e nero, di biglietti di concerti, di recensioni e di locandine che annunciavano i tour dell’epoca, e arriva a coprire tutti gli eventi musicali accaduti dalle sue parti partendo dal 1975 per arrivare fino al 1980. In questa occasione, oltre alla musica Pop e ai gruppi Rock, l’autore allarga la sua documentazione al Jazz, un genere musicale che aveva trascurato nel suo primo lavoro. E’ quanto mai evidente ed innegabile l’impronta locale dell’opera, però il testo si rivela gustoso ed interessante anche per quanti hanno vissuto quei giorni , nello stesso periodo, anche lontano dal Canavese. La prima parte del libro è alquanto bizzarra ma - a pensarci bene - molto onesta e sincera. E’ dedicata infatti alle omissioni e agli errori riscontrati nel testo precedente. Fino a pagina 86 è tutta una errata corrige molto divertente e gustosa, che rievoca gruppi il cui ricordo sfuma lontano, e mi riferisco a nomi come i Mokambo Jazz, della Lambro Jazz Band, dei Bolds, dei Bingo, dei Les Enfants Terribles, dei Rogers e dei Conti. Così la testimonianza del concerto del 23 febbraio 1967 degli Who a Torino si mescola con le esibizioni degli Evasi e dei Balordi, che fanno da supporto ai Profeti, e la cosa non dispiace affatto. Una lettura in cui la sacralità dei mostri sacri della musica Pop di allora - come gli Atomic Rooster e i King Crimson di Robert Fripp - viene riportata ad una dimensione più umana, più corretta, all’interno di pagine che trattano anche dei Gatti Rossi, degli Ultimi e de Le Piovre! Il periodo successivo, quello nuovo, tanto per intenderci, è quello dei primi anni Settanta, animati anche da riviste di settore diventate poi celebri come Re Nudo, e non a caso uno dei primi concerti che vengono ricordati è quello di Lou Reed. Prosegue però l’operazione di recupero della memoria di gruppi minori come La Forza Motrice, il cui nome che convive accanto alla citazione di un nuovo concerto dei Genesis e all’esibizione dei Weather Report. Nascono altre band come i Mistero Buffo e i Re di Nulla, vengono ricordate anche le Sweethearts, una band tutta al femminile che riscuoteva un enorme successo fra il pubblico. Non potevano mancare i ricordi dei Van Der Graaf Generator e della Premiata Forneria Marconi, due gruppi legati da un doppio filo all’epoca, per un percorso musicale che viaggiava fra l’Inghilterra e l’Italia. E ancora Gentle Giant e Perigeo, insieme al palinsesto di Radio Ivrea, il concerto di Pete Seeger al Circolo Gianni Bosio, Leo Ferrè, Francesco Guccini e la chitarra di Carlos Santana, ripreso in concerto al Palasport di Torino, il 13 settembre del 1977.
Il ricordo delle gesta musicali delle Murene e dei Cree ci portano fino al mitico concerto del 9 settembre del 1979 del Patti Smith Group allo Stadio Comunale di Bologna. Ecco, è stata quella la data del ritorno su vasta scala dei grandi concerti Rock in Italia e - dopo una breve escursione nel 1980 - il libro si chiude con tutta la sua galleria di memorabilia davvero delicata e toccante, per tutto il lavoro di ricerca e la passione che l’hanno animata. Congratulazioni!
Articolo del
27/10/2010 -
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