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Demetrio Stratos, una delle figure più interessanti della musica italiana, anche se lui italiano non era. Greco naturalizzato italiano, Stratos in greco vuol dire 'forte', come ci ricorda Salvatores nella sua prefazione al libro, una simbologia quella delle parole che rimane molto legata al personaggio di Stratos in tutta la sua carriera e vita. Salvatores inizia questo libro con una fine, è forse la parte più forte e significativa, la fine di Stratos in un letto di ospedale per delle piastrine troppo basse, mentre Salvatores era ricoverato nel suo stesso letto per delle piastrine troppo alte. Coincidenze della vita che appaiono chiaramente come non casuali. Da qui prende la parola Antonio Oleari, propria voce narrante di questa biografia musicale di Stratos. Si parte negli anni '70, anche Oleari parte da quella che fu la fine di Stratos, arrivata troppo presto. Azzeccato il passo citato di Paolo Tofani che mi permetto di riportare: “Nella mia ricerca sulla voce ho scoperto che ci sono suoni che è bene non toccare, sono come dei tantra che secondo alcune tradizioni antiche possono generare reazioni interne ed esterne piuttosto forti. Qualche mese dopo che Demetrio ha lasciato il corpo sono andato a New York e ho incontrato il dottore che l'ha curato. Mi ha detto che non sono riusciti ad arrestare nemmeno un secondo la malattia.” Una malattia che era come Demetrio, inarrestabile, estrema e finale, come lui sempre oltre ogni limite. Questo libro è fatto di forti suggestioni, di una vita raccontata punto per punto ma senza troppa biografia inutile; dalla nascita ad Alessandria di Egitto, quasi collegamento fatale con Alessandro Il Grande, alla sua carriera musicale che lo ha portato a toccare i livelli più alti della sperimentazione vocale e musicale. Stratos viene raccontato a vari livelli, dalla sua importante esperienza con i Ribelli e Adriano Celentano, raccontata dai suoi compagni, amici, artisti che hanno vissuto Stratos nella sua verità più pura. Si ricorda la nascita di 'Pungi Chiusi' una delle celebri canzoni con cui Stratos è conosciuto dai più, alle problematiche intorcorse dallo scioglimento dei Ribelli, l'arrivo di Giulio Capiozzo, l'incontro con Patrick Djivas e la nascita degli Area, un gruppo inquieto che non trova mai una formazione definitiva, l'importanza di John Cage nelle scelte musicali di Stratos, l'importante incontro con 'Frankenstein' Sassi. Si riparte per Demetrio dal jazz rock con gli Area e qui inizia la sua sperimentazione vocale più estrema; non si può più rimanere legati al canonico e classico, il cambiamento diventa radicale. Oleari riesce abilmente a raccontare tutta questa parte di storia, con maestria si muove attraverso i mutamenti sonori della voce di Stratos interlacciandoli alla sua storia personale e a quella musicale legata alle idee e anche alla politica, ai suoi testi e all'importanza delle parole. Quando arriva il passaggio di etichetta degli Area, Oleari racconta della scelta di Stratos di rimanere in CRAMPS, scelta che porterà alla sua più interessante produzione solista. Più avanti si arriva a parlare della metafisica della voce di Stratos, un termine sicuramente azzeccato, anche leggendo la sua vocalità espressiva come una vera e propria ricerca filosofica che culmina nella sezione, appunto, ?et? ta f?s??? (metà ta physikà) dopo i libri di fisica, che diventò in filosofia accezione di tutto ciò che fosse 'oltre il fisico', come lo era Stratos e la sua voce. Tutto potrebbe essere chiarito nel passaggio in cui Stratos racconta i 3 passi della sua attività di ricerca vocale, dalla vivisezione dell'apparato fisico-biologico della voce, alla psicanalisi applicata alla linguistica e al parlato, per finire con l'analisi antropo-etno-musicologica. Un percorso studiato e attento quello di Stratos, da cui in molti hanno appreso e a cui tanti anelano. Verso la fine del libro di Oleari troviamo appunti universitari di un corso tenuto da Stratos al Conservatorio G. Verdi di Milano, il tempo della Rock and roll exibition con Pagani e Tofani, e infine il concerto in onore di Stratos nel 1979 con recensioni e opinioni. Nonostante non sia facile rendere giustizia a una figura così importante della musica contemporanea, Oleari si destreggia bene e questo libro scorre veloce e piacevole, facendo filtrare quelle che erano le idee di Stratos e analizzandole attraverso i suoi testi, le sue musiche e la sua vita. Una lettura che va bene anche per chi non conosce bene questa figura ed è curioso di avvicinarsi a una delle personalità che, nel campo della sperimentazione vocale e non, è stata e sarà sempre al centro dell'attenzione di tutti. Chiudiamo citando il testo di una delle più famose e belle canzoni degli Area, cantata da Stratos in greco e che ci sembra rappresentare bene questo libro e Demetrio Stratos nella sua essenza più intima e vera, a voi 'Cometa Rossa':
Apri le mie labbra, aprile dolcemente. Aiuta il mio cuore. Cometa cuci la bocca ai profeti. Cometa chiudi la bocca e vattene via. Lascia che sia io a trovare la libertà.
Articolo del
18/11/2010 -
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