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Per chi non conoscesse Maurizio Blatto di fama basterà dire che, a discapito di una laurea in legge, lavora da molti anni a Torino al Backdoor, negozio di dischi in cui hanno luogo i più efferati, o quasi, delitti linguistico/musicali della storia italiana. Blatto, che da anni collabora con la rivista Rumore, decide di raccogliere tutti gli strafalcioni più travolgenti, a cui ha assistito personalmente, e da cui spesso è stato travolto, per farne un libro che scorre via come un fiume in piena (di deliri). Le frasi più disparate vengono spesso anteposte ad ogni inizio capitolo e, anche se molte sembrano cosi impossibili per essere prese sul serio, l’unica cosa veramente impossibile è resistere al pungente umorismo di Maurizio.
Il libro, che vi stenderà in un batter di ciglia, è un susseguirsi di personaggi strani, dai maniaci (seriali) del vinile a mogli inferocite per aver beccato in flagrante il marito, reo di aver dimenticato lo scontrino galeotto con l’indirizzo del Backdoor. L’altro, insostituibile, uomo alla guida del negozio è il Sig. Franco di cui non voglio svelarvi nulla se non che potrebbe in poche righe diventare il vostro mito. Sarà un vero piacere (il vostro) spiarne i movimenti, le occhiatacce e i modi risoluti di fronte ai vari “gabbia” che frequentano il loro negozio. Fra una frase e l’altra l’autore, sulla cui sagacia non c’è alcun dubbio, ci offre lo spaccato di una di Torino inedita, caciarona e piena di tipi pronti a vendervi gli LP o CD più disparati. Potreste quasi percepire il terrore, materializzarsi negli occhi di Maurizio, di fronte alle collezioni private di cittadini che decidono, di punto in bianco, di vendere centinaia di cd della Curcio Editore, o vedere la faccia del signor Franco di fronte agli sciroccati, puntualmente mollati al suo socio con fare disinvolto. Come resistere a Ramirez in giubbotto di jeans con bandiera cucita dei Judas Priest strappata e usata come carta igienica per pulirsi il venerabile deretano in un momento difficile della sua vita?
Questi e molti altri “personaggi” vi costringeranno a un superlavoro di muscoli pelvici per non pisciarvi letteralmente addosso ad ogni rigo buttato giù da questo torinese malato di musica. Se è vero che: “gli U2 sono 2 e Bono e quello con i baffi”, che Morricone era uno dei Camaleonti, che Jim Morrison nei Doors suonava afro-punk e che i Led Zeppelin in copertina avevano la “supposta” allora è anche vero che nessuno di voi potrà stare un solo minuto in più senza questo divertentissimo manuale di sciroccati. Imperdibile!
Articolo del
07/01/2011 -
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