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Questo libro è in realtà un compendio di Storia del Rock che si divora in un lampo malgrado le oltre 500 pagine di contenuto! Le Murder Ballads del titolo (prese in prestito dal disco omonimo di Nick Cave) sono le tante biografie maledette di nomi che hanno reso celebre la scena punk, il mondo del rock e in qualche caso anche l’ambiente jazz, attraverso un comportamento sempre al limite, dove l’esagerazione diventava la norma, la contraddizione assunta a regola, la mancanza di senso di colpa, un concetto assoluto! Artisti balordi e maledetti come Sid Vicious dei Sex Pistiols, Stiv Bators dei Dead Boys, Wendy O’Williams dei Plasmatici, i Cramps di Lux Interior, gli Stooges di Iggy Pop.
Il testo ha la forma di una sorta di diario di guerra, cenni di vita, fatti che esplodono e gettano luce su un universo carico di ribellione, bollente di disperazione e di insoddisfazione per tutto quello che manca, infinitamente maggiore di quello che c’è. Non male la dichiarazione di Frank Zappa, artista geniale e controcorrente che influenzò tutta la musica degli anni Settanta, che sosteneva come l’elemento più diffuso in natura non fosse l’idrogeno, ma la stupidità. Contro la banalità del vivere, il vuoto della mente compaiono schierati sulle pagine di questo libro artisti che sono morti suicidi, alcolizzati, psicopatici e violenti che però hanno segnato momenti decisivi, per tutti noi, della storia della musica. E’ l’enciclopedia dell’eccesso, l’elogia dell’ombra (Borges), dal suono triste della tromba di Chet Baker alle grida disperate di Kurt Cobain dei Nirvana. E’ il trionfo del Rock‘N’Roll come stile di vita, è la biografia ultimativa di artisti che hanno sfidato la morte, alcuni - come Iggy Pop e Lemmy dei Motorhead - hanno vinto, altri - come Ian Curtis dei Joy Division, Johnny Thunders dei New York Dolls, o Nico - hanno perso. Ma questo non cambia nulla , l’esito è lo stesso, l’intensità di una vita costellata di vizi e passioni contro la noia e la passività di una quotidianità subita senza mai un anelito di rivolta. E’ un libro “dark” se vogliamo, non a caso molte pagine sono dedicate a Marilyn Manson e ai suoi riti di stampo satanico, è un libro che passa attraverso i generi musicali fino a raccontare le gesta di Ozzy Osbourne, il vocalist dei Black Sabbath, leggenda dell’Hard Rock.
Il testo è stato compilato con cura e con tanta dedizione nel corso del tempo da Sergio Gilles Lacavalla, un autore teatrale e un giornalista musicale che vive e lavora a Roma e che riesce a dare a questo RocKriminal lo stesso ritmo, la stessa crudezza delle note musicali e delle liriche scritte dai protagonisti che vengono qui presi in esame. Un testo folgorante, che invoglia alla lettura, il cui unico difetto consiste nei caratteri decisamente troppo piccoli con cui si è deciso di dare il via alla stampa.
Articolo del
11/04/2011 -
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