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Finalmente tradotta in italiano la prima biografia di Brian Eno, scritta da David Sheppard nel 2008. Si tratta di una opera omnia redatta dal noto giornalista di Mojo, che si era occupato in passato sia di Leonard Cohen che di Elvis Costello. Il testo vede la partecipazione attiva dello stesso Brian Eno e anche di sua moglie Anthea, che è anche la sua manager. Il libro è stato tradotto da Chiara Veltri, è quanto mai ricco di informazioni e di citazioni, ma è povero di fotografie dell’epoca.
E’ un volume di 500 pagine attraverso il quale si compie un viaggio indimenticabile all’interno di una lunga stagione musicale, che prende le mosse dal Rock Progressivo inglese degli anni Settanta, passa attraverso il periodo del Glam Rock fino ad arrivare alla musica di Ambiente e alla fase di muisica elettronica e di sperimentazione, che hanno segnato la definitiva presa di distanza di Brian Eno nei confronti del Rock and Roll. I capitoli in cui viene articolato il libro portano il titolo di alcune fra le più note composizioni di Brian Eno, il “paesaggista sonoro” e compositore a cui si deve l’evoluzione di tanta musica moderna. Vengono rievocati i giorni della collaborazione con Bryan Ferry, per la registrazione dei primi due album dei Roxy Music, due dischi epocali, immancabili per chiunque. Si ritorna all’azzardo di No Pussyfooting, altro disco da cui non si può prescindere, scritto insieme con Robert Fripp, il chitarrista dei King Crimson. Viene rivissuto il periodo berlinese di Eno quando - con David Bowie e con lo stesso Fripp - venne registrato un album come Heroes, destinato a marcare l’inizio di una nuova decade, quella degli anni Ottanta. E poi via lungo una carriera solistica davvero eccellente che passerà dal rock and roll decadente di un singolo come Baby’s On Fire, inserita su Here Come The Warm Jets, alla meraviglia assoluta di Before And After Science, dove la musica diventa pittura, dove i suoni fanno poesia, quando l’Ambient ritrae per davvero i contorni delle sensazioni più intime dell’Uomo. Pagine altrettanto importanti sono quelle che raccontano della collaborazione con David Byrne dei Talking Heads su My Life In The Bush Of Ghosts, altro album fondamentale nella storia del Rock. Si rievocano le collaborazioni con due fra i gruppi più interessanti e più sofisticati dell’intera scena Punk e New Wave: gli Ultravox in Inghilterra e i Devo negli Stati Uniti.
Brian Eno ha saputo essere all’interno di tutto e, al tempo stesso, distante da tutto. Ha composto musica senza aver mai frequentato studi classici, in pratica l’ha disegnata come se si trattasse di un quadro di arte contemporanea. Artista ribelle e a suo modo iconoclasta, Eno ha sempre accettato il rischio, ha vissuto anche in povertà, nei primi anni Settanta, pur di non rinunciare ai suoi progetti, alle sue idee. Il libro è davvero molto interessante e vi permetterà di spaziare lungo atmosfere sonore di una stagione musicale molto fertile e davvero indimenticabile, che ha gettato le basi per tanta musica che ascoltiamo adesso.
Articolo del
03/05/2011 -
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