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Libro dedicato a tutti gli appassionati di musica che ancora resistono alla tentazione del download nell’epoca dell’mp3, dell’mp4 e dell’iPad. Tutti quelli che ancora apprezzano il semplice gesto di tenere fra le mani un album, che assaporano il gusto dell'artwork della copertina di un disco in vinile o di un cd, troveranno pane per i loro denti all’interno delle pagine di questo libro scritto da Graham Jones, originario di Liverpool, fondatore della Proper Music Distribution, una grande catena di vendita di dischi che però non ha niente a che fare con le regole di mercato imposte dalle etichette major.
Il libro è composto da oltre trecento pagine, ma si legge tutto di un fiato, perché è scritto bene ed è ricco di aneddoti e di episodi umoristici che davvero lasciano il segno. E’ un po’ come tornare a vivere l’atmosfera che rese celebre High Fidelity, il libro di Nick Hornby, che poi diventò anche un film di grande successo. La traduzione in italiano è stata affidata ad Andrea Salacone, anche lui un grande appassionato nonché collezionista di musica, che si è anche dedicato alla stesura di un’appendice intitolata Centomila, Uno... Nessuno? che attraverso tutta una serie di interviste prende in esame la situazione e anche il momento di crisi che attraversano i negozi di dischi qui da noi in Italia. L’avvento di internet e la pratica di scaricare, legalmente oppure no, i brani musicali dalla rete per magari farsi delle compilation a propria immagine ed uso, ha cambiato con il tempo la vita sia delle case discografiche che dei punti vendita dei dischi. Quello che era il vecchio negozio per cultori di musica, capace di diventare occasione di incontro, di conoscenza, di approfondimento e anche eventualmente di scambio, ha conosciuto un declino inevitabile e anche piuttosto triste. Il cataclisma prodotto da internet, e insieme la crisi economica a causa della quale si sono verificati dei cali nei consumi culturali, ha svuotato parecchi negozi che adesso sono oggetto di visite solo da parte di aficianados alla ricerca di rarità o di occasioni. Il libro che vi troverete a leggere non ha un taglio giornalistico, al contrario è più che altro una sorta di memoriale, un racconto autobiografico di tutti quegli episodi che hanno costellato la vita dell’autore, da sempre immerso nel mondo dei dischi, unica e sola ragione di vita, e anche manager dei Cherry Boys, una band locale del Lancashire mai arrivata però al grande successo. Il racconto, pieno di ritmo e divertente, ci permette comunque un’analisi indiretta dei cambiamenti che hanno attraversato l’industria discografica in queste ultime decadi e che più recentemente si sono fatti sentire anche sulla vita dei negozi di dischi, in particolare di quelli più piccoli, non supportati dall’industria e dalla grossa distribuzione. Vi anticipiamo che l’industria non ci fa una gran bella figura, mentre il negozio di dischi assume una valenza quasi romantica, da avamposto degli ultimi sopravvissuti di un’epoca fantastica, rivoluzionata dal Rock and Roll. Le cose raccontate sono vere, certi dettagli sono a volte esilaranti, la lettura scorre che è un piacere e i viaggi, gli incontri, le situazioni in cui si è venuto a trovare il buon Graham descrivono un quadro sociale spensierato ed ingenuo, che forse oggi non esiste più.
Rimane allora il dato di fatto degli oltre 540 negozi di dischi che hanno chiuso in Inghilterra in questi ultimi anni e di uno stato di difficoltà che possiamo facilmente verificare anche qui da noi. Ciò nonostante il libro è gradevole e merita attenzione.
Articolo del
19/07/2011 -
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