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Michael Nyman
La musica sperimentale
2011
Shake
di
Chiara Felice
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Una lunga attesa. Un'imperdonabile svista. Già, forse “svista” è un termine che calza a pennello in questa circostanza. Si possono lasciar passare la bellezza di trentaquattro anni prima che qualcuno decida di tradurre uno scritto che è una vera e propria pietra angolare per la comprensione di un fondamentale movimento musicale del Novecento? A quanto pare sì e dobbiamo ringraziare la casa editrice Shake se la lunga attesa è stata interrotta e finalmente possiamo fruire di questa indispensabile lettura in italiano, senza quindi dover più ricorrere al testo originale (in inglese). Questo lungo preambolo introduttivo era d'obbligo visto che stiamo parlando di un vero e proprio cult in ambito di scritture sulla musica sperimentale.
Ma andiamo con ordine. Nel 1974 viene pubblicato Experimental Music: Cage And Beyond, una lucida esplorazione sulle influenze delle idee e della musica di John Cage. Una zona di confine quella percorsa da Cage e gli altri autori sperimentali, un confine schiacciato da una parte dalla tradizione classica e dall'altra dall'avanguardia (avanguardia che nel libro viene posta in antitesi alla musica sperimentale). La musica sperimentale era – come ha avuto modo di scrivere Brian Eno nella sua prefazione al libro - “una musica di processo anziché di prodotto” e forse proprio in questa definizione è racchiusa la spiegazione della difficile comprensione di questo processo di fare musica. Il fulcro centrale di una composizione sta nel processo creativo, processi che possono essere i più disparati (le composizioni nate attraverso l'utilizzo dell'I-Ching di Cage, tanto per citarne uno). Michael Nyman – uno dei maggiori esponenti del minimalismo e autore di questo libro – analizza dall'interno, con uno sguardo capace di essere al tempo stesso teorico e artistico, questo movimento e cerca di dare un ordine logico, ma soprattutto cronologico: quindi si parte dalle sperimentazioni del decennio '50-'60 di Feldman, Brown, Wolff e Cage fino ad arrivare al punto in cui – per dirla con le parole di Eno - “è parso che la tradizione sperimentale stesse cominciando a collassare”; lì la narrazione di Nyman si ferma. La lettura si rivela tanto affascinante quanto di difficile assimilazione, perché non si deve dimenticare che dietro alla destrutturazione apportata dagli “sperimentalisti” si nascondeva una profonda conoscenza tecnica e la comprensione di un pezzo come 4'33 di Cage – ampliamente analizzato nel libro di Nyman – passa anche attraverso una discreta conoscenza di teoria e filosofia musicale. Il concetto di base dal quale Nyman parte è quello di prendere 4'33 come punto di partenza perché, in quanto “vuoto” (sono quattro minuti e trentatré secondi di silenzio), si sarebbe rilevato ricco di possibilità ed interpretazioni. Con l'analisi dell'appena citata composizione di Cage, ha inizio il viaggio dell'autore, viaggio che ci aiuterà a tracciare una mappa di tutte le tappe fondamentali di questo affascinante processo creativo che è stata la musica sperimentale.
La musica sperimentale, questo il titolo del libro in italiano, è quindi una lettura fondamentale per comprendere quali siano le radici di un genere che ha influenzato buona parte della musica del '900.
Articolo del
10/11/2011 -
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