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Quando mi sono imbattuta per la prima volta con Jessica Dainese (confesso tramite Facebook prima, vista la nostra passione ed un pò di esperienza nel campo musicale) ho capito al volo che era una tipa tosta, rock and roll, fashionista a modo suo, ma anche molto al di là degli schemi della solita giornalista carina, che deve farsi largo in questo mondo fatto sopratutto di maschi. Bene la mia intuizione una volta ancora aveva fatto centro. La Dainese ama la musica fin quasi da bambina e dai Colli Euganei (dove praticamente l’evento Rock, e non dico la parola, l’evento forse non sanno neanche sia mai esistito) ha girovagato in cerca della sua “identità riot girl” tra l’Inghilterra e gli Usa fino ad arrivare alla conclusione che questo mondo era proprio per lei. Ha gravitato per anni negli ambienti underground della musica sempre come giornalista, fino ad approdare all’interessante e stimolante testata Alias (Il Manifesto) con la quale collabora da anni ed infine ha scritto il suo libro “La Felicità è Una Fetta di Vinile” e subito dopo lo strepitoso successo (di critica e di vendite) “Le Ragazze del Rock” (Sonic Press Edizioni) che sta presentando in varie città italiane.
(Alessandra Izzo) Come e quando è nata l’idea di questo libro? (Jessica Dainese) Ho conosciuto Oderso Rubini (il curatore ed editore del libro) quando, nel marzo del 2010, stavo scrivendo un articolo per Alias sulla new wave italiana. Qualche mese dopo (estate 2010) mi ha contattata, proponendomi di scrivere un libro sui gruppi rock femminili italiani. Ho accettato subito con massimo entusiasmo, visto che da sempre sono appassionata del lato “femminile” del rock (ma non solo del rock). In particolare da quando, nei primi anni '90, sono entrata in contatto con la scena Riot Grrrl e con band quali Bikini Kill, Hole, Babes in Toyland ecc. Nelle mie fanzine (prima) e nei miei articoli per Alias ed altre riviste (poi) ho sempre dato particolare attenzione e spazio alle artiste donne, e ho sempre avuto il desiderio di pubblicare un libro sull'argomento. Desiderio che si è concretizzato quando Oderso mi ha proposto un progetto molto simile a quello che avevo in mente :-) Ho iniziato a raccogliere materiale e ad intervistare le moltissime band del libro nell'autunno del 2010, e il libro è stato presentato in anteprima al MEI di Faenza nel settembre 2011. Vorrei specificare che “Le Ragazze del Rock” è il primo libro in assoluto a raccontare le storie delle band femminili ITALIANE, e che è molto difficile trovare materiale soprattutto sulle band più vecchie, tipo Clito, Antigenesi, Remote Control. Ho avuto l'onore di dare a queste donne la possibilità di raccontare le loro storie, prima che andassero perdute per sempre. Come in tanti altri ambiti, anche nel rock la storia delle donne è stata ignorata da chi (uomini) scrive la “storia ufficiale”. Tanto che, in Italia, ogni volta che si parla di una band “femminile”, viene presentata come “una novità”, quando invece già negli anni '60 c'erano parecchi complessi di sole donne!!
Da dove partono le tue radici musicali?
Se vogliamo partire proprio dalla mia infanzia, posso dirti che mi piacevano moltissimo Alberto Camerini, i Duran Duran, Madonna e Michael Jackson ;-) Ma l'evento che ha forgiato maggiormente i miei gusti musicali è stato senza dubbio, come penso per gran parte degli appassionati di rock della mia generazione, il boom dei Nirvana. È per merito di Kurt Cobain che ho iniziato ad ascoltare le Hole, le Bikini Kill, le Raincoats, e tutto il rock “al femminile”, la scena Riot Grrrl, ma anche tutto il punk e il rock alternativo in generale.
Il mondo del giornalismo musicale è molto “maschile” e non solo in Italia. Quali ostacoli hai incontrato ad inserirti in questo ambiente? Sì hai perfettamente ragione, anche il mondo del giornalismo musicale è molto maschile e questo è un mio cruccio!! Mi piacerebbe vedere molte più donne che scrivono di rock! A dire il vero non credo di aver personalmente incontrato ostacoli in quanto donna, gli ostacoli per inserirsi in questo ambiente sono tanti indipendentemente dal sesso. Però se vai a vedere i vari Rumore, il Mucchio, Jam, Rolling Stone ecc, la presenza femminile è piuttosto scarsa! Posso solo dire di essere stata molto fortunata quando, circa dieci anni fa, spedii un fax ad Alias con un mio pezzo su Le Tigre, e fui subito chiamata a collaborare. Per Alias ho sempre potuto scrivere gli articoli che desidero, senza tagli o “censure”, al contrario di altre riviste che spesso “impongono” ai propri collaboratori gli argomenti da trattare. Ecco, un ostacolo che sicuramente mi ha impedito di collaborare con riviste più mainstream, ma che ha poco a che fare con il fatto di essere una donna, è che non mi interessa tanto parlare del “disco nuovo” con la “band del momento”, di chi l'ha prodotto ecc, magari stando attenta a cosa dico perché si sa, se una casa discografica ha pagato una pagina di pubblicità quel mese sulla “tua” rivista, mica si può dire che uno dei loro artisti fa schifo. Spesso gli artisti di cui voglio parlare io sono indipendenti, e i temi di cui mi piace discutere con loro a volte non c'entrano con il loro ultimo disco o tour (femminismo, diritti degli animali, ambiente, altri temi “sociali”, o anche solo aneddoti e curiosità). Quindi spesso le mie proposte sono state “bocciate” da riviste più mainstream, tanto che ho smesso presto di collaborare con alcune di loro ;-) Comunque non mi ritengo “inserita” in questo ambiente.
Led Zeppelin o Rolling Stones?
Shangri-Las tutta la vita.
A quale decade musicale ti senti più legata?
Gli anni '90 (riot grrrl, grunge, brit pop, indie rock, punk), ma anche il periodo punk e new wave ('70 e '80), anche se per ovvi motivi non ho potuto viverlo in prima persona :-)
Sei già all’opera con un altro manoscritto sulla musica? Ho già un paio di idee, ho raccolto un po' di materiale ma ancora non ci ho messo le mani.
Chi è il tuo/tua mentore musicale da sempre?
A dire il vero non ho mai avuto mentori musicali, gran parte della musica che amo l'ho “scoperta” da sola ;-)
http://www.facebook.com/LeRagazzedelRock http://leragazzedelrock.it
Articolo del
07/02/2012 -
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