|
Il progetto nasce da un’ idea dello scrittore e critico musicale Michele Monina: coinvolgere ventitré cantautrici del panorama musicale indipendente per cantare altrettante parti anatomiche del corpo della donna. L’obiettivo è quello di raccontare un corpo che cambia (il progetto è dedicato alla piccola Lucia, figlia di Monina) e, allo stesso tempo, raccontare cosa significa essere donna oggi, in Italia. Il progetto vuole sopperire al senso di inadeguatezza di un padre disarmato di fronte all’evoluzione di un piccolo corpo in crescita e imbarazzato di fronte alla mercificazione che l’immagine televisiva ha fatto di quel corpo adulto. Al loro fianco anche una fotografa, Zoe Vincenti, che dà una sua versione in immagine delle parti anatomiche che ogni cantautrice è stata chiamata a cantare. Le foto fanno da contraltare al racconto che Michele Monina scrive per spiegare a sua figlia, stavolta con parole sue, cosa significherà diventare donna. Il progetto non è quindi unicamente espressione di un rapporto padre – figlia, ma anche e soprattutto la storia di un gruppo di giovani donne che insegue il sogno della musica attraverso le mille difficoltà che il vivere della propria arte può comportare oggi nel nostro paese. A ciascuna cantautrice Monina chiede una canzone dedicata espressamente ad una parte del corpo: le labbra, il naso, le gambe, i seni e così via. Protagonista dell’opera è certamente la voce femminile che si trasforma da un brano all’altro, cambia timbro, intensità e intenzione. Ma allo stesso tempo conferisce una coesione che, altrimenti, riguarderebbe unicamente la dimensione tematica. Si passa infatti dai polsi pop spagnoleggianti di Charlotte in ”Rosso Amarena”, alla schiena elegantemente jazzata di Maria Lapi in ”Madreamante”, a Kali che canta il sedere con il suo rock un po’sporco in ”Perfet Light”. C’è poi ”La Lingua” un po’ fisica e un po’ metaforica di Ila & the Happy Trees e ”Faccia di Donna” immortalata nelle melodie di Veronica Marchi. ”Quello Che Gli Occhi” è il brano di apertura, manifesto di ”Anatomia Femminile”, cantato da una splendida Andrea Mirò e scritto insieme a Monina con Orlando Luciano. Piccole perle del disco, infine, sono senza dubbio ”Naso Per Caso”, ironico e swingato, cantato da Elisabetta Citterio e ”Tu Con Me, cantata dalla voce dolce e infantile di Caterina Barbieri, in cui i capelli divengono metafora di una vita passata a cui dare un taglio. Unica pecca, forse, le due tracce cantate in inglese: ”Universe di Jolanda Moletta e la già nominata ”Perfect Light” di Kali che spezzano un po’ la continuità e la magia del progetto.
Articolo del
04/03/2012 -
©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|