|
Una doverosa premessa: The Who sono una cosa unica e non confondibile con gli altri gruppi musicali. Gli Who sono quella potenza viscerale che ti prende allo stomaco e non ti lascia più, quella cosa che ti rode dentro quando sei incazzato e che ti esce fuori come una cascata di luce immensa quando sei felice. Come altro definire un gruppo che ha un virtuoso come Entwistle al basso? (dice Noel Gallagher “se il solo basso di My Generation potesse esser tradotto in parole lo vorrei sulla mia lapide”), un altro come Moon la cui follia ha purtroppo spesso nascosto il suo straordinario talento? (basta che ascoltiate la versione di Young Man Blues all'Isola di Wight e capirete...), Un’ugola straordinaria come quella di Daltrey e poi lui, il genio Pete Townshend. Genio sì e me ne prendo tutta la responsabilità: trovatemi un altro che si sia scaldato con la ‘mini opera’ A Quick One, While He's Away (guardate la versione live su The Rolling Stones Rock and Roll Circus e capirete perché Jagger ne abbia bloccato la messa in onda per anni, una performance che fu di una potenza tale da mettere in ridicolo tutti gli altri), due grandi opere rock come Tommy e Quadrophenia, Lifehouse in tempi più recenti e Who's Next, per poi scriverne tre da solista: White City, The Iron Man, Psychoderelict.
Dopo aver messo in “chiaro” gli Who passiamo al libro, probabilmente tutto ciò che un fan si aspettava da anni, frutto della ricerca certosina di Eleonora Bagarotti che si serve della collaborazione di Townshend in persona per ogni canzone che gli Who hanno registrato da I'm The Face a Tea And Theatre passando anche per le pagine più significative del repertorio solista dello stesso Pete. All’interno del libro troverete anche riportate in originale le parti più importanti del testo e la loro traduzione con annotazioni di Towshend su ciascuna di loro, altro proprio non si può chiedere considerando che è l’autore per il 95% delle musiche e dei testi degli Who.
E allora si parte da I’m The Face ossia sono un leader nello slang mod, passando per Substitute in cui l'inquietudine si manifesta nel verso “Ma io sono un sostituto di un altro ragazzo, sembro piuttosto slanciato ma i miei tacchi sono alti”. Arriviamo a My Generation che certo oggi cantata da loro a quasi 70 anni fa ridere, ma immaginate cosa era sentire questa grezza energia con quel pazzesco e capostipite assolo di basso di Entwistle e il drumming forsennato di Moon quando avevano 20 anni scarsi! In I'm A Boy il protagonista è un bambino che la madre fa crescere educandolo vestendolo e truccandolo come una donna mentre in A Quick One While He's Away un'adultera, il marito cornuto e Ivor il camionista danno vita a 9 minuti di pura follia con un testo che nulla ha in comune con il resto che girava all'epoca. Happy Jack è una favoletta su una delle melodie più “british” che siano mai state scritte e in Pictures Of Lily si racconta di un ragazzo che si masturba ispirandosi alle foto di Lily - nel 1967! E poi entriamo in Tommy con due testi che colpiscono più degli altri: Fiddle About (scritta da Entwistle) dove si narra dei maltrattamenti che il bambino subisce dallo zio e la chiusura di We're Not Gonna Take It dove esce fuori più che mai lo spirito anarchico di Towshend che lo trasmette nei ragazzi che si ribellano al ruolo di Maestro di Tommy. In The Seeker Il Cercatore è una metafora di una intera generazione alla perenne ricerca di un senso alla vita che non sia dato da altri, mentre in Baba O'Riley, che fa entrare dalla porta principale il sintetizzatore nel rock, si ribadisce la ricerca del Nirvana da parte della sua generazione. Won't Get Fooled Again (cercate se potete la versione live al concerto per le vittime delle Twin Towers... una cosa da far accapponare la pelle...) ti entra in testa con il suo ritornello “non mi farò fregare” , ovviamente da chi ci governa, comanda e dirige il gioco. Si prosegue con Quadrophenia che, per stessa ammissione di Towshend è il loro capolavoro, che parte dalla rabbia di The Real Me dove il protagonista Jimmy urla tutta la sua disperazione perché nessuno lo capisce né la madre né il dottore né la sua ex donna, per poi passare a I'm One ossia io sono uno e non sono come gli altri, a Drowned (memorabile la versione al Charlton Football Ground del 1974 con un Keith Moon maestro del cambio dei tempi) dove Jimmy vuole che la marea gli entri dentro e lo renda finalmente libero, per chiudere con Love Reign O'Er Me dove la disperata ricerca di amore di Jimmy arriva al suo culmine.
Per ragioni di spazio devo fermarmi qui, ma lascio a voi la scoperta del resto contenuto in questo libro che consiglio a tutti. Il perché forse lo troverete nelle parole usate da Noel Gallagher nel documentario Amazing Journey: “non si può spiegare a parole quello che han fatto questi ragazzi da Shepherd's Bush, è stata pura Magia e basta”.
Articolo del
07/05/2012 -
©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|