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Mario Giammetti
Mike Rutherford, The Silent Runner
2012
Edizioni Segno
di
Chiara Felice
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Continua il coinvolgente e fondamentale lavoro di Mario Giammetti con i suoi ‘Genesis Files’. Dopo Hackett, Phillips, Banks e Collins, l'autore concentra la propria penna su una delle personalità più in chiaro-scuro di tutta la famiglia Genesis. “The Silent Runner”, oltre ad essere il titolo di una delle sue hit, è soprattutto una definizione che descrive alla perfezione Mike Rutherford, forse il musicista più sottovalutato di tutta la band, oscurato dal genio dei suoi colleghi: Gabriel e Collins su tutti. Giammetti tratteggia con impressionante cura di dettagli la personalità Rutherford, uomo ricco di contrasti, amante del quieto vivere ma assolutamente inamovibile e pragmatico nelle decisioni importanti, vero ago della bilancia in molti momenti della vita dei Genesis (e non solo); non a caso definito dall'autore ‘il portatore d'acqua’, definizione che pagina dopo pagina, appare sempre più calzante. Ampio risalto viene dato alla sua band parallela, i Mike And The Mechanics - progetto che nasce prima di tutto per dare libero sfogo alla scrittura di Rutherford - con la quale ha venduto più di dieci milioni di dischi e impresso nella memoria dei più, brani come The Living Years, oltre alle hits da classifica come Over My Shoulder e All I Need Is A Miracle. In poco più di 300 pagine l'autore ripercorre la storia di un musicista forse troppo sottovalutato dai fan dei Genesis, eccessivamente impegnati a puntare le proprie attenzioni sulle non infinite abilità tecniche del nostro per poter dar risalto alle numerose intuizioni musicali di Mike, prima con i Genesis (“F Sharp” che poi sarebbe diventato il famoso “The Musical Box”, tanto per citare una delle vette più alte del gruppo) e poi con i suoi Mechanics. “The Silent Runner” è il primo libro al mondo su Rutherford e a lettura completata, la prima sensazione che si ha è quella di aver colmato una lacuna; la cura certosina dell'autore, che porta avanti un'attenta analisi musicale che si intreccia e si fonde (e a tratti confonde) con la vita di Rutherford, da vita ad un viaggio che ci coinvolge dalla prima all'ultima pagina. Finiremo per affezionarci a quest'uomo dai modi e il volto delicati, dal suo perdersi in vette filosofiche per poi tornare con i piedi ben piantati per terra nei momenti decisivi. La fatica di Giammetti nel riuscire ad afferrare una personalità così “vulnerabile” e poco incline alla memorizzazione di ogni singolo particolare - perché troppo impegnato a fotografare l'insieme - è stata ben ricompensata dalla stesura di un libro che si prepara ad essere uno dei tasselli più affascinanti di tutti i suoi ‘Genesis Files’, soprattutto grazie al fatto di esser riuscito a portare alla luce un uomo che del restare in ombra ne ha sempre fatto il suo modo di vivere.
Articolo del
19/01/2012 -
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