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“Tu vuó fa l'americano” cantava nel 1956 Renato Carosone e negli ultimi cinquant’anni non è poi cambiato molto, soprattutto se si parla di alcuni generi letterari, come ad esempio i gialli e i thriller che guardano ai detective d’oltreoceano affascinanti e dannati, sempre pronti a rischiare la vita o a bere un bicchiere di whiskey. Certo il detective Bosch di Michael Connelly sarebbe un po’ fuori luogo trascinato a Milano, così come Montalbano a New York sarebbe al limite del grottesco. Proprio per questo alcuni romanzi non funzionano, zoppicano o hanno sempre un che di falso e di stereotipato, non è però questo il caso di ”Nero e Immobile”, prima prova letteraria di Cesare Basile dove si, si guarda alle atmosfere e ai duri che popolano le pagine dei romanzi made in U.S., ma rendendo il protagonista, l’ombroso Romero, perfettamente a sua agio in una Catania decadente e notturna. La trama è semplice senza troppe pretese di suspance o colpi di scena, ma in maniera lineare si snoda verso un finale inevitabilmente agrodolce e troppo vicino. Ma a colpire è la scrittura, descrittiva, affascinante e senza fronzoli; ed è quella a portarti avanti pagina dopo pagina, è quella, più della storia stessa a inchiodarti al libro, a farti immaginare Marco, Romero, Nicòla e Alice in tutta la loro fisicità. Come prima prova letteraria questo libro dimostra il talento di Basile di giocare con le parole, di tirarne fuori la magia e lo stupore in uno stile narrativo che non annoia mai, pur non innovando. Certo il limite è quello del racconto più che quello del romanzo vista la brevità della pubblicazione che non rende possibile approfondire tutto, ma semmai lascia i personaggi abbozzati e avvolti in un alone di mistero, come se fossero in un una bolla atemporale che li isola da passato e dal futuro. E per entrare meglio dell’atmosfera buia e fumosa di “Nero e Immobile” potete ascoltarvi – rigorosamente con un bicchiere di qualcosa di forte alla mano - il reading con musica dei Calibro 35 che trovate allegato al libro. Una sonorizzazione che rende le immagini più vive e le parole più ricche di significato anche se la lettura, a volte, è forse un po’ troppo impostata. Un consiglio però, prima assaporate la scrittura e le parole leggendole in solitudine e facendovi un vostro film nella testa, solo dopo ascoltate la lettura per aggiungere un tocco di noir all’idea che vi siete già fatti in precedenza.
Articolo del
06/07/2012 -
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