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I Black Sabbath sono una trave portante del rock anni '70 assieme agli Who e ai Led Zeppelin e su questo chi ha qualcosa da dire provi ad alzar le mani o taccia per sempre. Si pensa spesso a loro come padri fondatori dell' Heavy metal (anche se a parere del sottoscritto loro sono Heavy o Dark Blues a dirla tutta opinione personalissima chiaramente) e Iommi è un idolo per moltissimi chitarristi, James Hetfield e Eddie Van Halen su tutti. E per far garrire un poco il nostro Tricolore vi dirò che il loro nome ha un pizzico di Italia dietro, infatti Black Sabbath è il titolo inglese del film “I 3 volti della paura” di Mario Bava e si deve a Geezer Butler bassista e autore dei testi della band, nonché appassionato di film e letteratura horror, l’origine del nome, inoltre Tony Iommi è di origini italiane per di più. Cosa fareste voi se nel 1965, al vostro ultimo giorno di lavoro come saldatore in una fabbrica di profilati metallici, una macchina vi tagliasse di netto due falangi della mano destra considerando che siete un chitarrista mancino e che finalmente forse una carriera da musicista sta per partire? Io penso che molti sarebbero piombati nella più nera disperazione, ma non il nostro ‘Uomo di Ferro’ che si è costruito due ditali da apporre al posto della falangi mancanti e si è inventato uno stile tutto suo e da quel momento nulla lo ha più fermato.
Il primo gruppo importante per Iommi sono gli Earth (incubatrice dei Sabbath), ma la sua prima vera occasione è quella di esser chitarrista dei Jethro Tull nel loro disco “Stand Up” , che gli vale anche la possibilità di suonare nel film “ The Rolling Stones Rock'n'Roll Circus” e bisogna leggere il suo resoconto assolutamente sincero su questa esperienza. Ma i Jethro Tull non facevano per lui e quindi ecco la nascita dei Black Sabbath con le prime due canzoni Wicked World e Black Sabbath in particolare il riff di quest'ultima fece capire ai nostri quattro bravi (Iommi , Osbourne, Butler , Ward) che avevano qualcosa di unico tra le mani e quindi che alla fine valeva la pena di lavorare con tutta l'anima sul loro progetto. E da lì una sequenza infinita di aneddoti, tour, cocaina, deliri di Ozzy , scherzi di Iommi e chi più ne ha più ne metta. Questo e molto altro troverete nelle circa 400 pagine di questo libro. Scoprirete come Paranoid, forse il loro più grande successo in USA, nasca come pezzo “tappabuchi” per il secondo album, oppure come da “Master of Reality” il loro modo di suonare ancora più cupo e cavernoso, grazie alle accordature ribassate, porti a Doomers of the World e sapete qundi chi ringraziare. Scoprirete come la registrazione di “Volume 4” a Los Angeles sia passata attraverso due mesi di party con quantità industriale di cocaina e altro, come immortalato in Snowblind e nei ringraziamenti conclusivi dell'album alla ‘Coke Cola Company’. Non vi meraviglierà di sicuro di come Bonham sia stato un perfetto testimone di nozze per il primo matrimonio di Tony e poi come sia stato il suo perfetto complice per un addio al celibato mooolto alcolico oppure quando Bill Ward sia stato il bersaglio preferito di molti suoi scherzi e di come una volta abbia rischiato di esser bruciato vivo. Realizzerete innanzitutto anche il peso per Iommi di sentirsi il capo dei Sabbath e i rapporti non spesso idilliaci con alcuni loro manager, della vera storia dell'entrata nei Sabbath di Ian Gillan e molto altro tra cui ovviamente anche la rinascita dei Sabbath con Ronnie James Dio.
Un libro che non può mancare nella biblioteca di ogni amante dei Sabbath e che ha un pregio ulteriore che è quello di esser stato scritto in maniera diretta e con pochi ritocchi. Iommi è semplice e vero, vi racconta il tutto senza alcun mistero né ipocrisia, visto che di questi tempi la sincerità è merce rara. L'unica cosa che non scoprirete perché postuma al libro è che Tony è ora afflitto da un melanoma, ma dubito che l'’Uomo di Ferro’ si arrenderà così facilmente. Coraggio Frank Anthony e gli altri possono aspettarti ancora un poco, per l'eterna jam c'è sempre tempo.
Articolo del
07/09/2012 -
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