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Ne è passato di tempo da quando intervistai Adriano e Cesare in un freddo parco di Roma sulla Nomentana, in mezzo a personaggi strani e altri poco raccomandabili, incuriositi dal microfono e dalle nostre chiacchiere. Si dice che il tempo lenisca, se non addirittura guarisca il dolore, nel caso dei Bud Spencer Blues Explosion il detto non fa presa. Questi anni non sono bastati a curare il loro “dolore” per il blues. Anzi al contrario, il nostro duo si è cosi profondamente calato in quel fiume di tristezza da modificare sensibilmente il proprio dna. Questo Dvd, che mostra un’anima elettrica e l’altra rigorosamente acustica, parte sulle note di Rider Blues, brano dall’incipit quasi timido. L’intro è di Adriano che arpeggia lentamente, mentre Cesare ascolta in silenzio pronto a esplodere i suoi colpi nella classica ripartenza zeppeliniana che contraddistingue le sezioni centrali dei loro brani. In sala pochi eletti assistono in silenzio religioso, limitandosi a sorrisi beati e applausi alla fine di ogni pezzo. Viterbini è concentratissimo: maglietta e giacca di pelle, capello corto, occhi sulla chitarra e ritmo esplosivo nelle dita. L’ultima volta che li avevamo visti dal visto, nel luglio 2012 proprio alla presentazione del medesimo DVD, avevano migliorato notevolmente il loro live set, riducendo la logorrea virtuosistica a favore di climax hard rock con venature psichedeliche. In questo video il chitarrista mostra una netta superiorità tecnica che supplisce perfettamente alla mancanza della classica sezione ritmica affidata solo, si fa per dire, a Petulicchio.
Il suono dei Bud è tanto, corposo e spesso tanto da generare nell’ascoltare un senso di asfissia da flusso magmatico di note. Suonano i B.S.B.E., suonano tanto e bene, citano il passato, ammiccano ai grandi ma tutto viene reimpastato in una formula che possiamo tranquillamente definire personale. ”Do It Yourself - Nel Giorno Del Signore” è stato registrato e mixato da Daniele Gennaretti nello Studionero di Roma, alla regia/montaggio troviamo Dandaddy. Le riprese in close-up mostrano la tensione e la voglia di far bene. L’ambiente confidenziale permette alla band di rilassarsi ed esprimere al meglio un dinamismo e affiatamento davvero invidiabili. Se nei palchi d’Italia tutto questo era intuibile anche da lontano, oggi con questo prodotto potrete spiare da vicino quest’inarrestabile schiacciasassi del blues. Mi Sento Come Se ne esce alla grande, forte di un micidiale break centrale in cui Adriano dà una prova di classe e gusto nell’uso dello slide, sebbene portato fino al parossismo. Meno interessante e più ingabbiata nelle classiche strutture risulta Frigido, vista dal vivo in versioni molti più dirompenti. Buona la rilettura di Voodoo Child (Slight Return), rimodellato nel loro stile nervoso e proteiforme, con tanto di cambi ritmici tesi come muscoli portati allo spasmo e voce perennemente filtrata. Meglio fa la successiva Hamburger con andamento quasi funky (perdonate la bestemmia voluta ragazzi) e un chiaro riferimento al maestro assoluto del blues appena citato. Il rifferama pesante e l’ossessiva ripetizione del ritornello rendono questo pezzo un maglio in ghisa la cui forza sta soprattutto negli interventi solistici, in acido, di Viterbini.
Dopo i primi cinquanta minuti di profusioni elettriche, capaci di ridare energia a una piccola città, il duo spesso accusato di ipertecnicismi e derivazione che non condividiamo affatto si rilassa su quattro tracce acustiche. Luci soffuse, cambio d’abito come in una cena elegante, chitarra acustica, spazzole nelle mani di Cesare e si riparte con Jesus Is On The Mainline. La seconda traccia che vi consigliamo è Dark Was The Night, Cold Is The Ground in cui spuntano percussioni acustiche, dodici corde e banjo per un mix quasi perfetto. In soldoni questo lavoro è un’ottima sintesi di quello che finora è stato il mondo dei B.S.B.E. L’equilibrio fra i brani originali e le cover, le interessanti riletture e soprattutto il connubio fra la sezione elettrica e ritmica dipingono con grande cura un ritratto calzante. Pollici, entrambi, in su.
Articolo del
17/09/2012 -
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