Diventa finalmente un libro l’epopea dei Dirty Actions, una delle prime punk rock band italiane che ha vissuto la sua stagione di gloria fra il 1979 e il 1982. La storia è raccontata da Diego Curcio, giornalista musicale, e da Johnny Grieco, frontman del gruppo, punta di diamante della città di Genova, città sobria e severa, che comincia però ad essere influenzata dagli echi della rivoluzione musicale iniziata in Inghilterra nel 1977.
Per la verità quando i Dirty Actions cominciano ad esibirsi dal vivo, il movimento Punk conosce le sue prime crepe, ma il suono dei Sex Pistols, dei Damned, dei Clash e dei Ramones aveva già fatto breccia ed era andato ad alterare le menti fertili del sopracitato Johnny Grieco, di Matteo Bovone, di Ugo Delucchi, Giovanni Bruzzo e di Rupert, Bottaro, il manager del gruppo. Merito di emittenti come Radio Spazio Libero, che fanno uscire i giovani di Genova dalle loro abitudini musicali e dal torpore esistenziale, li fanno incontrare e quei suoni , quella musica diventano oggetto di conversazione prima e segno di riconoscimento subito dopo. Il No Fun (nessun divertimento) dei seminali Stooges di Iggy Pop, citato da Johnny Rotten e dai suoi Pistols, diventa espressione di un modo di sentire comune di ragazzi che vivono ai margini, annoiati, disoccupati, guardati di traverso dalle ragazze, senza un futuro. Sono stati loro, i Dirty Actions, i primi a “scorticare il tedio” come scrive Gianni Miraglia nella prefazione, a rovesciare il tavolo e guardare altrove, con un misto di curiosità ed orgoglio, agli stimoli provenienti d’Oltre Manica e dalla East Coast degli Stati Uniti. Grazie ai Dirty Actions la città di Genova è stata inserita insieme a Milano, Bologna, Pordenone e Firenze nella mappa del Punk italiano.
Il libro ripercorre la storia dei Dirty Actions a cominciare dal bienni 1977-1979, quello che porterà alla formazione del gruppo, si lascia leggere con facilità ed è avvincente come un romanzo, grazie ai contributi personali di personaggi come Luca De Gennaro, noto dee jay, adesso alla conduzione di Mtv. Scoprirete quali sono stati i concerti e i dischi dai quali era impossibile prescindere per i Dirty e che hanno contraddistinto la loro crescita musicale. Verrete accompagnati passo dopo passo lungo le strade inizialmente tortuose poi fulminanti della loro rapida ed improvvisa carriera artistica. Il concerto di Patti Smith a Firenze, nel 1979, per esempio, durante il quale uno dei Dity Actions salì sul palco per cercare di baciare Patti, senza peraltro riuscirci, viene ricordato come momento fondamentale per l’epopea Punk italiana. Scoprirete la genesi di brani come Bandana Boys, Rosa Shocking e Figli del Demonio che poi dà il titolo a questo libro. Capirete quanto ogni movimento, ogni atteggiamento sul palco del pirotecnico Johnny Grieco fosse in realtà un tributo a Iggy Pop, il vocalist degli Stooges, le influenze Devo su un brano come We Are All Androids fino al progressivo scioglimento del gruppo. Il testo è corredato da foto e da disegni estremamente divertenti (Johnny Grieco è anche un grafico e vignettista di buona fama, ricordate tutti il Catzillo) e vi offre una visione schietta e sincera di quell’avventura che ha segnato per sempre una vita.
Un ricordo incandescente, che sopravvive allo scorrere del tempo e che da qualche parte alberga ancora nell’animo di Johnny Grieco e della sua scellerata band, violenta ed antagonista, che magari può anche finire, senza però aver mai accettato compromessi o una resa.
Articolo del
19/09/2012 -
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