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Modo migliore per celebrare i 50 anni dei Beatles Giunti non poteva trovare: affidare a Franco Zanetti, insigne esperto e superappassionato dei Fab Four, già traduttore, nel 1994, di The Beatles. L’opera completa di Ian MacDonald, così acuto da segnalare incongruenze nel testo originale e meritarsi per questo i complimenti di MacDonald stesso. Zanetti poi ha messo lo zampino in altre otto pubblicazioni beatlesiane, alcune scritte in proprio, e in questo imperdibile Libro Bianco dei Beatles affronta l’intero corpus di canzoni inciso dai Quattro confrontando e integrando tutte le fonti che ne parlano, risolvendo, ancora una volta, discrepanze e contraddizioni. Una summa dello scibile beatlesiano, un baedeker dell’universo compreso in quei 13 album, 22 45 giri e 11 Ep usciti tra il 5 ottobre 1962 e l’8 maggio 1970, insomma, insieme destinata a quelli che lo stesso Zanetti nell’introduzione definisce freaks e ai semplici appassionati di storia del rock.
Il saggio, infatti, pur nella sua meticolosità (presenta le canzoni in ordine di uscita) è di godibilissima lettura e introduce sia ai segreti della sala di registrazione che a numerosi aneddoti riguardo la genesi dei brani dei Beatles. Uno dei più curiosi è il modo è nata She Came In Through The Bathroom Window, che di solito si dice ispirata a una fan che sarebbe entrata dalla finestra del bagno nell’appartamento di Paul McCartney. Pur riportando questa storia, Zanetti trascrive anche la testimonianza di una groupie losangelina che avrebbe trafugato il nastro di A Day In The Life, spedito con larga anteprima a David Crosby (era ancora maggio 1967), su commissione di un paio di scalcagnati manager. L’avventura è tutta da leggere, ma i presunti riferimenti nel testo appaiono convincenti. Si scoprono molte cose, nel libro. Che la canzone scritta da Lennon ascoltando Per Elisa di Beethoven al contrario non è Imagine, come ho sempre sentito raccontare (e ho sempre trovato improbabile, dato che musicalmente non c’entra nulla), ma Because (e qui, musicalmente, i conti tornano), ad esempio. O che la prima volta in cui il sitar compare in un disco dei Beatles non è in Norwegian Wood, e non è neppure suonato da George! O come si è evoluta la posizione di Lennon nei confronti della rivoluzione nelle tre versioni di Revolution (quella dell’album e quella del 45 giri, più Revolution 9): ovviamente, in modo differente da come fu percepito all’epoca. E via dicendo.
Volete celebrare degnamente i 50 anni dei Beatles? Comprate questo libro e leggetelo ascoltando i loro dischi. Tutto il resto è noia.
Articolo del
25/10/2012 -
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