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“Ex” è una bella parola, a volte. Indica “chi ha fatto parte di qualcosa”, ma, nel suo significato originario latino, anche “fuori da, fino da (allora), dopo, in seguito a, fra conformemente a”. Non so se la scelta del titolo sia avvenuta tenendo conto di tutte queste variabili: fatto sta che contiene in s* tutte queste accezioni. Giancarlo Onorato, una delle menti più lucide e poetiche della nostra new wave, leader dei monzesi Underground Life, la classica band per cui si spreca l’espressione “di culto” e per la quale, per una volta non è sprecata, decide di raccontarci la propria vita in un romanzo che è una sorta di grande dialogo con se stesso: e infatti è tutto narrato in seconda persona, con un “tu” non si rivolge calvinianamente al lettore, ma all’autore stesso, che in questo caso è anche contemporaneamente narratore e protagonista. Ed Onorato oggi è proprio “ex”, dunque, dicevo: reduce di alcune delle pagine più belle della nostra new wave, ma anche, per quello che è oggi, senza mai fratture o rinnegamenti, lo stesso fin da allora, conforme a se stesso, risultato di tutte le proprie esperienze. Certo, con tutti gli insegnamenti dell’età. Uguale a se stesso, ma pur sempre diverso.
Onorato, da sempre esteta decadente prestato alla fine del XX secolo e a quest’inizio del XXI, sceglie una strada più difficile delle consuete autobiografie costruite su fatti eclatanti e incontri straordinari, ma più avvincente: sceglie cioè di mostrarci la propria maturazione interiore, l’educazione non solo sentimentale, ma anche culturale e filosofica di un ragazzo degli anni 70, nato a Monza, in un quartiere popolare, da famiglia operaia. Uno dei motivi di maggior fascino del libro è proprio la ricostruzione del milieu culturale in cui poteva formarsi un adolescente di 40 anni fa, anche provenendo da una classe sociale disagiata. Si potrebbero fare delle considerazioni sul fatto che simili possibilità siano state scientemente distrutte da chi comanda, ma andremmo lontano. Altro motivo di fascino è la ricostruzione del modo di muoversi di una giovane band in un mondo in cui non esisteva internet, non ci si faceva promozione da soli, non si registravano i dischi in casa. Seguire le avventure degli Underground Life offre, a chi sa, motivi di riconoscere personaggi famosi: ma tutto è da riconoscere, in quanto Onorato sceglie di non fare nomi. C’è qualche aneddoto gustoso e qualche verità velenosa che riguardano Francesco Sanavio, ex manager di Banco e PFM, Maurizio Arcieri dei Krisma, Alberto Pirelli, fondatore della Ira Records (o almeno io credo di averli riconosciuti). Quando non ha ricordi al vetriolo, Onorato invece fa nomi e cognomi: e compaiono Federo Fiumani e Carlo Ubaldo Rossi.
In definitiva, Ex è un libro quieto ma avvincente, che possiede la forza tranquilla dei grandi fiumi, capaci di imbizzarrirsi all’improvviso divenendo distruttivi e che mi sento di consigliare a tutti gli innamorati non solo della new wave, ma anche di quell’Italia popolare e colta che guardava al futuro e non esiste più.
Articolo del
16/01/2013 -
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