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In tempi di retromania dilagante in cui anche la paccottiglia musicale (quella vera) degli anni Ottanta viene rivalutata e smerciata come lost classics, troviamo conforto in documentari come Circle Jerks – My Career As A Jerk, antidoto formidabile alla “cultura hipster” diretto da David Markey, autore del prezioso 1991: The Year Punk Broke.
Formati da Keith Morris, ex frontman dei Black Flag, Greg Hetson, già chitarrista dei Redd Kross e poi dei Bad Religion, Roger Rogerson al basso e Lucky Lehrer dietro i tamburi (poi rimpiazzato da Chuck Biscuits, ex D.O.A.), all’inizio del decennio summenzionato i Circle Jerks hanno regalato alla storia dell’hardcore punk i classici Group Sex e Wild In The Streets. Due album indimenticabili di canzoni brevissime in cui velocità, distorsione e melodia si mescolavano a tematiche che prendevano di mira la società americana benpensante, o che riflettevano, non senza humour, la desolazione, il senso di vuoto ma anche le volontà di non omologarsi, di “essere contro” e, perché no, di spassarsela, di parte della gioventù statunitense.
Dopo aver scritto pezzi come Deny Everything, Beverly Hills, Wasted, Live Fast Die Young, Red Tape, Wild In The Streets, Meet The Press, Murder The Disturber e Moral Majority, era inevitabile la progressiva involuzione, causata anche da cambi di formazione, già ravvisabile nell’album Golden Shower Of Hits – del 1983, non privo di guizzi, tra cui In Your Eyes, Under The Gun, e Product Of My Environment – e continuata con i dischi successivi, più orientati verso sonorità “metal” (a tale proposito, da dimenticare la cover dei Soft Boys I Wanna Destroy You contenuta nello scialbo Oddities, Abnormalities And Curiosities del 1995).
Il documentario racconta con dovizia di particolari e grande abbondanza di aneddoti la storia burrascosa del gruppo tramite numerose interviste (tanto di cappello a Markey per la ricchezza dei contributi forniti da parte del Gotha dell’hardcore americano) inframmezzate a tantissime riprese della band in azione dal vivo. Gli episodi riportati da Keith Morris, la cui mimica lo fa sembrare una sorta di santone, e la simpatia di Greg Hetson valgono da soli il prezzo del biglietto. Un DVD davvero imperdibile: gli appassionati non se lo lascino sfuggire.
Articolo del
08/04/2013 -
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