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È un'epoca lontana, di immagini in bianco e nero, di ricordi sbiaditi dal tempo che scorrono lungo le note di un 78 giri, quella raccontata da Tiziano Tarli nel libro”Op Op Trotta Cavallino”. Sono gli anni Trenta e Quaranta narrati attraverso le note di una rivoluzionaria canzone sincopata; è lo swing italiano a prendere vita e a modellarsi con le parole dell'autore; è lo spaccato di un' età italiana che volge lo sguardo oltreoceano cercando di esorcizzare i fantasmi del regime. Raccontato con un piglio fresco e interessante e con una grande e importante quantità e varietà di informazioni, il libro vive anche e soprattutto grazie ai suoi protagonisti, a quegli interpreti della canzone italiana come Alberto Rabagliati, il Trio Lescano, Natalino Otto e Gorni Kramer, che tentano tra le righe di allontanare le insidie della censura e del regime fascista con il desiderio e la speranza di andare oltre mediante un'attitudine leggera e dinamica tipica della modernità linguistica, culturale e musicale dell'epoca.
Frenesia e movimento, ritmi sincopati, sentori di cultura afroamericana, ragtime prima e jazz poi, i balli che arrivano da lontano a incendiare gli animi degli italiani e poi l'avvento della radio e la nascita dell'EIAR (Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche), le riviste musicali, “I Quattro moschettieri” e “Il Canzoniere della Radio”, l'industria discografica, la “Discoteca di Stato” e la “Cetra”, il cinema e l'italianità dei telefoni bianchi...tutto questo e molto altro ancora viene svelato nelle pagine di questo libro. Un compendio di storia tutta italiana dunque che danza tra le note e le parole di pezzi come Crapa Pelada, Op Op Trotta cavallino, Ma le Gambe, Mille lire al mese, Maramao perché sei morto, La Gelosia non è più di moda, Ba ba ba baciami piccina, Pippo non lo sa, Ma l'amore no e Perduto amore (in cerca di te). ”Op Op Trotta Cavallino apre il sipario sulla storia, sugli aneddoti e sulle vicende più salienti di un periodo e di un fenomeno culturale tanto poco conosciuto quanto fondamentale per la memoria storica e musicale del nostro Paese, aprendo in definitiva quello scrigno dei ricordi fino ad ora relegati agli ascolti di un vecchio grammofono ormai impolverato che “dondola” tra sfuocate reminiscenze.
Articolo del
26/06/2013 -
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