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Tiziano Sclavi/Secondamarea
Ballate Della Notte Scura (Libro + Cd)
2013
Squilibri Editore
di
Maria Francesca Palermo
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Nasce dalla mente di uno degli scrittori più apprezzati in Italia l’antologia poetica musicale “Ballate Della Notte Scura” edita da Squilibri. L’arte della dissonanza e dello sgambetto narrativo di Tiziano Sclavi prendono nuovamente forma in 16 liriche messe in musica su cd dai Secondamarea e contrappuntate nel libro dai disegni di Max Casalini. Ne sovviene una raccolta di canzoni rivisitate finemente sotto i canoni stilistici ed estetici del ‘padre dell’incubo’ italiano attraverso una danza di parole che stratifica significati e tempi originari in una costante ricerca del ritmo. Il libro recupera 16 componimenti scritti nell’arco di oltre quarant’anni e raccolti solo in parte nell’oramai introvabile volume “Nel Buio”, una raccolta di oltre cento testi di ballate, un vero e proprio canzoniere pubblicato nel 1993 dalla casa editrice Camunia. “Ballate Della Notte Scura” riprende, così, a ripercorrere la strada del verso poetico, avvalendosi di illustri ed esperti collaboratori.
Per iniziare è bene ricordare l’ottima trasposizione musicale a cura di Ilaria Becchino (cantante e compositrice) e Andrea Biscaro (cantautore e scrittore) che insieme compongono il sopraccitato duo dei Secondamarea. La voce di Ilaria culla e dà tono a componimenti melodici che spaziano dalla filastrocca alla ballata, dalla ninna-nanna macabra alla storia d’amore. Voci e ritmi di chitarre, tastiere, pianoforte, fisarmonica e batteria suggestionano su carta grazie ai disegni di Max Casalini che, già all’opera con Sclavi in “Nel Buio”, distilla una perfetta osmosi fra l'editoria delle parole e quella delle immagini. Componimenti in versi che nascono pensando alla musica e ripercorrono nello stile le canzoni di Guccini, De André e Lolli. Immagini e testo avanzano lievemente ma sempre a braccetto; si miscelano e si amalgamano ai ritmi della poesia raccontandoci per lo più una vita fatta di solitudini e compiaciuti nonsense, d’umori simbolisti e decadenti che con estasi cristiane raccontano le inquietudini di molti dei personaggi scaturiti negli anni dalla testa di Sclavi. E’ il caso di citare Dylan Dog su tutti poiché il famoso ‘indagatore’ più di altri ha saputo regalare al lettore una colata immensa di sentimenti e di riflessioni, luminosissime vie di fuga esistenziali come la fantasia e il mito, metafore e atti creativi in genere che nel linguaggio pop-filosofico di Sclavi istituiscono tra loro una parentela per esplorare i meandri della coscienza.
Accolti magistralmente nelle 60 pagine del libro i temi dell’amore e della morte avvolti come sempre dall’onnipresente fato che tutto guida e incastra senza alcun apparente senso specifico. E ancora: la finitezza della vita, la sensualità, il tema del sogno tra finzione e realtà, la materialità del corpo, l’effimero; l’apatia del mondo verso il dolore, la sofferenza e infine la grandezza della ribellione. Già perché le storie raffigurate da Sclavi potranno anche essere ritratte come un cappio al collo per cui ciascuno è perennemente perseguitato dalla propria metà oscura, ma non smettono mai di ricordarci che l’ironia su ‘cose pericolose’ è l’unica arma contro l’ovvio, la sola possibilità di vittoria per capire meglio il doppio che ci caratterizza lavorando sulla nostra incompletezza. Una curatissima raccolta poetica che non mancherà di farvi rivivere i migliori casi ‘irrisolti’ di Dylan Dog di cui Tiziano Sclavi ne è chiaramente il principale sceneggiatore.
Articolo del
06/07/2013 -
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