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Hughes è una delle voci più importanti del rock, seconda solo a Robert Plant, per il range dinamico che riesce a coprire, per l’estensione micidiale e i vari generi con cui si è confrontata. Le corde vocali di questo magnifico singer hanno quel fuoco soul e che, unito al taglio funky del suo basso, non è facile da rintracciare nei classici cantanti del rock, un dono molto raro che questo dio del rock ha saputo sfruttare egregiamente. Glenn è (anche) un musicista e compositore formidabile, capace di spaziare dai Trapeze, band madre con cui salì alla ribalta, fino ai Deep Purple che lo lanciarono nell’olimpo del rock. Fra le varie collaborazioni importanti possiamo annoverare quelle con Gary Moore, Tony Iommi e infine l’attuale super band Black Country Communion (Bonamassa, Bonham, Sherinian) tanto per citarne alcuni. Più di tutto, però, la sua autobiografia è un saggio sulla catastrofica, ma per fortuna non letale, dipendenza dalle droghe, su tutte la cocaina. Glenn ha fatto la sua prima esperienza con la signora in bianco nel periodo in cui i Deep Purple erano nel pieno del loro splendore. Poco che più che ventenne, Hughes ha flirtato con questa droga che è diventata la sua vera compagna di vita, fino al giorno in cui ha rischiato di lasciarci letteralmente le penne, a causa di un leggero infarto, snodo fondamentale che ha segnato l’inizio dell’altalenante processo di disintossicazione e successiva guarigione. Dai giorni spensierati dei Trapeze agli eccessi con la band di Blackmore, dall’amicizia profonda con David Coverdale agli innumerevoli amici e colleghi illustri, Hughes ha conosciuto tutti i piaceri delle rockstar e il dolore della sconfitta, il peso dell’umiliazione.
Tutte le sue avventure musicali fanno da contrappunto alle continue ricadute nel mondo della droga. Glenn è, insieme a Ozzy, l’uomo che ha sniffato una quantità incalcolabile di cocaina, passando poi allo speedball, al crack e infine all’ecstasy. Lo stesso bassista ammette di aver speso qualcosa come un milione di dollari di cocaina in 25 anni che, oltre a rovinargli in parte la salute, lo ha man mano esiliato dal mondo in cui si trovava a suo agio, facendogli perdere gli affetti della famiglia, dell’amore e della musica. Tutto, o quasi, il suo patrimonio artistico è stato influenzato da questa droga, ci tiene a sottolinearlo moltissime volte durante lo scorrere delle pagine. Per dirla con lui, la musica gli era d’intralcio perchè rallentava le sue sniffate. Il focus del libro è ben ancorato a quella che chiama la sua malattia, all’uomo nero che gli ha portato paranoie visive e auditive, foraggiate da una miriade di spacciatori che, con la scusa di essergli amici, l'hanno “costretto”a infognarsi sempre più nel suo personale inferno. Oggi Glenn ne è uscito, con grande impegno e fatica, è sobrio e lucido ormai da anni, (con)vive con le paure di una ricaduta e con la sua ultima moglie Gabi che non lo lascia mai solo, supportando tutte le sue scelte. Il suo presente e futuro sono i Black Country Communion che definisce la band in cui ”avrebbe dovuto suonare da sempre”. Dal punto di vista della stesura il libro soffre di parecchie ripetizioni che vogliamo leggere come la schiettezza e la volontà di rafforzare il messaggio, perché quando si parla di droghe l’unico modo è porre il problema al centro dell’attenzione senza mai sottovalutarlo. Da avidi e mai paghi quali siamo, avremmo voluto saperne di più sulla lavorazione di Burn e Stormbringer, del suo rapporto faticoso (chi ne ha mai avuto uno disteso?!) con Ritchie Blackmore o delle collaborazioni con Tommy Bolin. Hughes ha preferito concentrarsi sull’esperienza che l'ha segnato indelebilmente e quasi strappato via da questa terra. Non tutto il racconto è triste e cupo però, alcune situazioni, come John Bonham che lo colpisce in pieno volto per averci provato con la moglie, sono irresistibili, altre davvero umilianti. Nel complesso quest’autobiografia è uno squarcio di un sopravvissuto, di un miracolato ancora in attività, che tutti i fan dei Deep Purple e del rock in generale devono leggere.
Articolo del
05/08/2013 -
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