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Martedì 16/03, qui a Milano, Linus ha presentato, assieme a Daria Bignardi, il suo libro "E qualcosa rimane", seconda prova letteraria dopo "Linus chiama Italia" del 1996 (libro in cui venivano raccolti gli interventi degli ascoltatori a radio dj, di cui Linus -- dubito che tra voi ci sia qualcuno che non lo sa -- è il direttore) Partiamo dalla copertina: ovviamente c'è una foto di Linus, con un'espressione tra l'ironico e, per usare un'espressione di Daria Bignardi, lo stile "bello e dannato". La foto che avrebbe dovuto trovarsi in copertina, però, è all'interno e farà la felicità di tutti quelli che hanno avuto meno di vent'anni tra il '70 e l'80: è una foto di Linus a 23 anni, mentre lavora in radio in perfetta linea con lo stile di quegli anni. (Una curiosità: la stessa foto si trova, come Linus stesso ha raccontato, nella sua camera da letto).Nella prefazione Linus fa un po' una dichiarazione d'intento e spiega come è nato il libro, cioè come associazioni (molto) libere di idee. Proprio per questo motivo, le canzoni scelte non sono sempre famosissime, né sono sempre le più rappresentative del periodo: la scelta è stata del tutto personale. Il progetto originale, come ha spiegato Linus, era iniziato dall'idea: "ho 45 anni = 45 giri = voglio fare qualcosa per celebrare". All'inizio, il dj aveva pensato di fare una compilation per amici, poi l'idea si era evoluta in una piéce teatrale e, infine, in un libro che raccoglie solo 29 delle canzoni che, per un motivo o per l'altro, hanno un certo valore affettivo. Alcuni titoli che compaiono: "Wake up everybody", la prima canzone che Linus ha annunciato nel 1976, "Girls from Ipanema", "Brown eyed girl" di Van Morrison, "You make me feel brand new" e "Pressing Pockets", in cui Linus mostra un episodio molto personale. Racconta, infatti, di cosa c'era nelle sue tasche di ragazzino di famiglia media: figurine, biglie, caramelle e soldatini. È tenerissimo il proseguimento di quel capitolo, in cui Linus parla dei pantaloni del figlio Filippo, comprati in un negozio "in" e firmati, ma con le tasche piene più o meno delle stesse cose.Un altro momento molto particolare è il racconto di un incontro con Adriano Celentano, famoso per dimenticare sempre i testi di qualsiasi canzone, ma che in quell'occasione attaccò a cantare "Storia d'amore" , in canottiera e per un pubblico di soli uomini, ad eccezione della moglie.Tutto il libro è scritto così, con un insieme di flash legati alla vita professionale o a quella personale, con Linus che si prende in giro di continuo (come quando si definisce BML -- Bravo Ma Lento) e riesce a farlo in maniera ironica e divertente.Ultima prima di chiudere: "E qualcosa rimane" è una citazione da un verso di una canzone di De Gregori non famosissima, intitolata "Pezzi di vetro". La stessa canzone è stata la colonna sonora del primo insuccesso amoroso con una ragazza di nome Carola, ma il racconto che Linus ne fa è tenerissimo!Il libro è carino, l'ideale per farsi due risate e leggere qualche episodio divertente raccontato da chi fa parte del mondo della musica da tantissimo tempo.
Articolo del
15/04/2004 -
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