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Massimo Cotto
Pleased to Meet You. Spigolature pop
2013
Volo Libero
di
Renzo Stefanel
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Pensare che ero scettico. Non per Massimo Cotto, uno dei decani del giornalismo musicale italiano. Ma per la natura stessa del libro, una raccolta di ricordi legati agli incontri con questo o quel personaggio famoso, quasi sempre un musicista, a volte uno scrittore o un attore. Invece il libro è proprio un bel leggere: non solo i ricordi sono ben scritti (e già si sapeva), ma sono legati gli uni altri da sottili fili conduttori. Le spigolature di Cotto regalano angoli di visuale inediti sui personaggi di cui discorre: a volte piccole cose che confermano l’immagine ideale che si può avere di loro (nel bene e nel male: per un Leonard Cohen che negli anni ’70 invita per una settimana a casa sua, a Los Angeles, il giornalista astigiano che necessita di chiarimenti sui suoi testi per una traduzione c’è un Nick Cave che gli vomita addosso, senza volerlo), a volte danno conto di stranezze nelle autobiografie delle star nostrane che Cotto ha aiutato a scrivere (40 pagine di aneddoti bloccati all’ultimo momento da Patty Pravo spiegano molto di Bla Bla Bla; Fossati che all’ultimo blocca il capitolo su Nancy Brilli perché nel frattempo si è lasciato con l’attrice).
Quando può, Cotto non ha peli sulla lingua nel riferire brutte cose dei musicisti di casa nostra: il comportamento cafone di Emma Marrone nei confronti dei suoi fans e la loro goliardica reazione sono tutti da leggere. Colpisce – e non è colpa di Cotto, ma una triste consuetudine italiana dovuta alla spada di Damocle tutta italiana della querela – la necessità di alludere per perifrasi a chi non vuole che si sappiano certe cose di lui: ma forse si può capire bene chi si nasconde dietro il ritratto dell’arrogante e piena di sé rockstar del progressive italiano che si ritiene “una leggenda” e quindi esige un ritratto totalmente positivo e buonista di sé. Con buona pace dello spirito rock’n’roll, che è fatto di tutt’altra pasta: prendete una biografia di Iggy Pop o di Paul McCartney, e ditemi un po’ se non ci trovate le avventure con le groupies e i quintali di droga che si sono fatti. Nella perbenista Italia non si può dire. E vabbé. Cotto però ci mette sulla buona strada...
Tra scampoli preziosi (chi era il batterista dei Clash a Bologna nel 1980?), cose semplicemente simpatiche (le case di campagna di Zucchero), peripezie poco piacevoli (quelle con Cristiano Malgioglio e Romy Schneider), altre illuminanti (il pessimo carattere del “delicato” De Gregori), il libro fila che è un piacere e ne consiglio quindi l’acquisto. Tanto più che i diritti d’autore saranno devoluti per l’acquisto di un defibrillatore per il Teatro Alfieri di Asti.
Articolo del
04/10/2013 -
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