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Ci sono biografie che non sono altro che una serie di eventi inanellati che raccontano una vita, ce ne sono altre che sembrano romanzi e in cui le iperboli la fanno da padrone, sono semplicemente due modi diversi di raccontare una storia. Ma c’è anche una terza via, quella intrapresa da Michele Rossi nel suo “Quello Che Deve Accadere, Accade”, ossia un racconto in punta di voce, partecipe e toccante, che come è spiegato nella premessa, non è solo la storia dei due musicisti, ma anche dell’autore stesso che si intravede dietro ogni parola, emozione o fatto; è una presenza soggettiva che pervade tutto il libro dandogli un alone intimo e personale, come di un diario, come di verità svelate che quasi sembrano un segreto da custodire. Ma c’è di più, c’è uno scrittore che conosce l’arte della parola, che sa come raccontare e come far scivolare in suo lettore tra le spire di una narrazione che ti spinge pagina dopo pagina ad andare avanti per sapere, per capire e per sentirsi parte della storia narrata. Per certi versi è un libro terapeutico, di speranza e rinascita, di abissi e disillusione, un libro da leggere senza fretta e al momento giusto per esserne arricchiti e scaldati. “Quello Che Deve Accadere, Accade” è una lettura consigliata quindi anche se non siete fan di Ferretti e Zamboni, semplicemente per il valore letterario indubbio, per trovarsi faccia a faccia con un buon libro, scritto bene dalla prima all’ultima riga. Ovvio che se poi siete anche interessanti ai due personaggi qui delineati non solo come artisti, ma come esseri umani a tutto tondo, con le loro debolezze, i loro pregi e i loro difetti, sarete anche immensamente gradi a Michele Rossi per l’inestimabile e monumentale lavoro di ricerca svolto. Iniziate a leggere le prime righe e poi …. quello che deve accadere, accade.
Articolo del
11/04/2014 -
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